Nella vicenda della crisi in Ucraina Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, il ministri degli Esteri Federica Mogherini, dicendo: «Non vorrei essere ingeneroso, ma mi sembra che stia giocando una squadra primavera». «Altro – ha sottolineato l’ex ministro – era il protagonismo di Berlusconi in tempi passati, con la Georgia, il rapporto di Berlusconi con Putin. Altro era il protagonismo dell’Italia. Ripeto, non voglio essere ingeneroso, ma sentire come reazione dell’Italia non partecipare ai lavori preparatori del G8 di Sochi mi sembra alquanto banale».
E poi ha detto: «L’Europa è indecisa a tutto e l’Italia è alleata passiva di un’Europa indecisa a tutto. Ripeto, hanno demonizzato Berlusconi in politica estera, ma ci accorgiamo che di fronte a questi protagonisti era un gigante Berlusconi, è un gigante Berlusconi». «Penso che quando un Paese come l’Italia ha tre primi ministri che non sono frutto della decisione del popolo sovrano, di elezioni – pensiamo a Monti, governo tecnico, pensiamo a Letta, un primo ministro di risulta rispetto a un’impasse, pensiamo a Renzi, figlio di primarie di partito, ma non di un esito elettorale – beh, io penso che questa mancanza di democrazia sia anche il segno di una mancanza di ruolo del nostro Paese».
Fregolent (Pd): meglio non ricordare i tempi del Cav – E arriva subito la risposta di Silvia Fregolent della presidenza del Gruppo Pd della Camera. «Ancora una volta l’on. Brunetta sbaglia indirizzo per le sue accuse e fa autogol. Pur di attaccare la neoministra Federica Mogherini, che sta affrontando con competenza e serietà la delicata situazione Ucraina, ci riporta alla mente il periodo di Berlusconi che, in politica estera, al contrario di quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia, ci ha portato all’ininfluenza e in molti casi a brutte figure. E proprio in quella fase che il nostro Paese non vuole e non deve tornare».
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