Grillo sputava sugli intellettuali: ora firma con loro

Il comico e Casaleggio firmano contro la «svolta autoritaria», ma deridevano gli stessi intellettuali se si rivolgevano a lui.

Grillo sputava sugli intellettuali: ora firma con loro
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31 Marzo 2014 - 15.00


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Qual è il vero Beppe Grillo? Quello che ha messo la sua firma contro la «[url”svolta autoritairia”]http://www.libertaegiustizia.it/2014/03/27/verso-la-svolta-autoritaria/[/url]» di Renzi insieme a Stefano Rodotà, Barbara Spinelli, Salvatore Settis e Roberta De Monticelli o quello che insultava i medesimi De Monticelli, Settis e Spinelli quando rivolgevano un appello a lui?

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Parliamo dell’appello (giusto) che “Libertà e giustizia” ha lanciato contro le riforme proposte dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, sottoscritto subito da costituzionalisti e intellettuali. Firme dal calibro di Gustavo Zagrebelsky, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace e Dario Fo si sono opposte “al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale (n. 1 del 2014), per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali”, si legge nell’appello.

Quello che fa più riflettere, leggendo le prime firme sotto all’appello, sono i nomi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, i quali appoggiano, sottoscrivono e pubblicizzano l’iniziativa di Libertà e giustizia dicendo: “Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato”, si legge sul blog del comico.

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Le loro due firme fanno riflettere perché giusto un anno fa, poco dopo le elezioni, il comico aveva sparato a zero contro gli stessi intellettuali, il professore Remo Bodei, l’antiberlusconiana Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis e l’editorialista Barbara Spinelli, i quali, insieme con altri, avevano firmato un appello dal titolo «Cambiare, se non ora quando?». Contro di loro, un anno fa, Beppe Grillo, aveva scritto: “Gli intellettuali fanno riflessioni considerazioni piene di allusioni allitterazioni, psicoconnessioni elucubrazioni, autodecisioni”. E aveva aggiunto: “L’intellettuale italiano è in prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata. L’intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio, sorretto com’è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Quando il pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde. Sempre!”.

Adesso però, i tempi cambiano. Dopo poco più di 12 mesi, il leader del Movimento 5 Stelle sembra aver cambiato completamente idea e strategia. I leader a 5 Stelle non si fanno scrupoli e si schierano con coloro che fino a poco tempo fa denigravano e insultavano.

[b]Ecco l’appello in integrale:[/b]
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La svolta autoritaria

Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.

Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.

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Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Salvatore Settis, Rosetta Loy, Corrado Stajano, Giovanna Borgese, Alberto Vannucci, Elisabetta Rubini, Gaetano Azzariti, Costanza Firrao, Alessandro Bruni, Simona Peverelli, Sergio Materia, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi, Fabio Evangelisti, Barbara Spinelli, Paul Ginsborg, Maurizio Landini, Marco Revelli, Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, Gino Strada, Paola Patuelli, Tomaso Montanari, Antonio Caputo, Cristina Scaletti, Raniero La Valle, Dario Fo.

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