“Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi”. Corre l’anno 1949. Mario Ferretti si collega per la Cuneo-Pinerolo (tappa del Giro d’Italia) e conia una frase che celebra – e lo farà nei secoli – il Campionissimo. Oggi, 2014, anche in Campidoglio c’è un uomo solo. Il suo nome è Ignazio Marino. Quanto resterà al comando non è dato sapere, ma intorno a lui – a quanto pare – c’è il vuoto. L’ultimo strappo a un rapporto lacerato arriva con le nomine Acea. Il nuovo cda non prevede politici. La cosa non passa inosservata, soprattutto nel Partito democratico capitolino. Lionello Cosentino, segretario del Pd romano, sbotta : “Il cda scelto da Marino? Profilo modesto”. La dichiarazione vale da sola ‘il prezzo del biglietto’. Ma c’è dell’altro. “Il pd di Roma – continua Cosentino, come riportato sul Corsera – non ha avanzato proposte, e non intende suggerire nomi. Si limita ad osservare che nessuno dei cinque scelti ha qualche esperienza manageriale significativa nel campo della produzione e distribuzione dell’energia elettrica. Questa volta il curriculum, evidentemente, non è servito”. Un’altra ‘sonata di Bach’ porta la firma dell capogruppo, Francesco D’Ausilio: “Scelte al di sotto delle aspettative, un cda privo di sufficienti competenze manageriali e industriali”. Competenze, curricula ed equilibri da non intaccare. Ignazio Marino, chirurgo genovese, è un uomo solo che per il momento resta al comando. Ma il timone brucia. E non è colpa dell’energia di Acea.
Nomine Acea, il Pd abbandona Ignazio Marino
Lionello Cosentino, segretario dei Democrats romani, commenta: "Il cda scelto da Marino? Profilo modesto". E il chirurgo genovese resta sempre più da solo.
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11 Maggio 2014 - 13.43
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