Renzi contro Grillo: loro sono l'insulto

Il premier ha parlato a Pesaro in vista delle prossime europee, attaccando il leader del Movimento 5 Stelle: noi siamo la speranza, più forti dei pagliacci.

Renzi contro Grillo: loro sono l'insulto
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16 Maggio 2014 - 21.19


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Adesso il Pd ha chiaro chi sarà il vero avversario elle prossime europee. Con Berlusconi in discesa, è Beppe Grillo il nemico numero uno, come ha confermato lo stesso Renzi a Pesaro. Il premier ha parlato in una zona dove il Movimento 5 Stelle ha raggiunto grandi risultati alle ultime politiche: «Loro sono l’insulto, noi siamo la speranza». Renzi non pronuncia il nome di Grillo, ma il riferimento è chiaro:
«Loro sono bravi in tv a dire che vogliono ridurre i politici, ma poi quando si trovano in Parlamento gli trema la mano. Noi siamo l’idea che la possibilità di ridare valore alla politica è nelle nostre mani, rispetto a chi urla, parla di peste rossa, di morte. L’Italia è più forte di questi buffoni e pagliacci che cercano di mandarla in rissa. A guardare la tv non sembra nemmeno che si voti per le europee. Uno pensa di votare chi insulta di più….».

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Scavolini – Per spiegare che «noi siamo diversi da loro», Renzi ha scelto di giocarsi tutte le carte dei primi risultati di questo governo. Lo ha spiegato bene alla Scavolini: prima del comizio in piazza del Popolo a Pesaro, e prima di proseguire nel suo tour alla volta di Cesena, nella vicina Romagna, ha infatti incontrato un gruppo di imprenditori pesaresi. «L’intervento sul lavoro – ha detto – è parziale perchè è propedeutico al disegno di legge delega, ma già ieri ha consentito all’Electrolux di salvare centinaia di posti di lavoro: e questo vale doppio, come un gol in trasferta». Ed ha anche invitato a non dare troppo peso ai negativi dati sul Pil che vedono un segno meno per il primo trimestre.

Expo – Barra dritta anche sull’Expo, cercando di rintuzzare le polemiche grilline : «L’Expo – dice il premier – diventerà l’espressione degli italiani per bene, che non lasciano le cose in mano ai ladri. Noi non siamo i colpevoli, ma quelli che lo rimetteranno a posto». Poi c’è l’Europa, e Renzi non vuole lasciare a Grillo l’esclusiva della critica all’euroburocrazia. Il disastro del canale di Sicilia gli fornisce un esempio su ciò che l’Europa dovrebbe essere: «Oggi l’Europa ci dice tutto, di come si fa a pescare il pesce spada e il tonno, ma quando si tratta di andare a difendere e a salvare le vite di chi parte dalle coste della Libia per cercare una speranza ci lascia soli, lascia sola l’Italia e la nostra Marina e le nostre persone. Noi vogliamo una Europa umana che non si preoccupi di salvare solo le banche o gli Stati, ma di salvare la vita di tutti i giorni delle famiglie».

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