Renzi: una nuova speranza dal caos

Riflessioni a caldo sulla vittoria democratica e la clamorosa sconfitta della linea del terrore di Grillo.[Giancarlo Governi]

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26 Maggio 2014 - 12.10


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di Giancarlo Governi

Quando si è profilato il risultato strabiliante ho fatto alcuni pensieri:
1° Innanzi tutto ho rinnovato l’autocritica che feci all’indomani delle elezioni dell’anno scorso per aver sostenuto e votato alle primarie per Bersani. Ero stato colpito dalla freschezza di Renzi però avevo pensato che non fosse ancora arrivato il suo momento. Sbagliai insieme a tanti italiani e ci affidammo allo “smacchiatore del giaguaro” che riuscì a mangiarsi 8 punti di vantaggio e ottenne un risultato elettorale che rese ingovernabile l’Italia.
2° Ho pensato alla opposizione che fecero alle primarie dell’autunno scorso molti notabili del partito, D’Alema in testa, sostenendo che era necessario mantenere divise le due figure di segretario del partito e di premier. Se Renzi ci fosse cascato, oggi si ritroverebbe con un pugno di mosche in mano.
3° Ho pensato con terrore a quello che sarebbe successo se a Palazzo Chigi fosse rimasto Enrico Letta e se Renzi non avesse avuto il coraggio di accompagnarlo alla porta. Oggi forse staremmo a commentare un risultato elettorale molto diverso.
4° Ho pensato al coraggio di Matteo Renzi che si è assunto una grande responsabilità perché ha capito che non c’era tempo da perdere e che bisognava ridare speranza agli italiani, che stavano andando nella deriva protestataria rappresentata dalla alternativa di Grillo.
5° Ho pensato al coraggio di Matteo Renzi , e anche alla sua intuizione che lo ha portato a capire che gli italiani anche se non lo avevano votato, guardavano a lui con fiduciosa speranza,che cercava di portare avanti riforme fondamentali, in tempi rapidi e senza una maggioranza, con tanta gente che remava contro anche nel suo partito.
6° Ho pensato con terrore allo scenario che si sarebbe profilato se Grillo avesse “asfaltato” Renzi e il Partito Democratico, con le minacciate marce su Roma, con i suoi processi mediatici, con la sua guerra all’euro e all’Europa. Per fortuna gli elettori hanno rifiutato questa deriva e hanno punito gli eccessi e persino il linguaggio di Grillo e dei grillini.

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Ora Renzi deve mettere a frutto questo risultato straordinario spingendo ancora di più sull’acceleratore delle riforme. Come farà se, nonostante questa vittoria, i rapporti di forza in Parlamento sono rimasti invariati? Lo farà se capirà, che certamente ha capito, che gli italiani si sono affidati a lui e che da lui si aspettano che governi e cambi l’Italia.
Siamo stati visitati da una prospettiva di caos e di deriva, ora si respira un’aria di speranza.

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