«Gli elettori domenica ci hanno detto: andate avanti con questo governo. Non ci piove». Per il leader di Ncd Angelino Alfano il 4,4% ottenuto alle urne, «con le condizioni che si sono determinate – il Pd al 41% – è comunque un buon risultato e un’ottima base per cominciare».
«Nel weekend molti elettori di centrodestra hanno pensato che fosse più sicuro votare Renzi come barriera a Grillo. È solo l’ ultimo dei capolavori politici di Forza Italia che, dopo anni di libri neri sul comunismo, si è sperticata per dire che il problema non era più il Pd», osserva Alfano, secondo cui «quando Berlusconi ha varcato il portone del Pd è lui che ha legittimato Renzi, non il contrario».
«L’accordo con l’Udc è il primo passo per la ricomposizione dell’area moderata. Non è stato il nostro limite ma la nostra forza», spiega Alfano, che sulla volontà di Berlusconi di unire i moderati commenta: «Il presidente veda di avvertire quelli del Giornale, così magari anche loro si sintonizzano. Gli ultimi mesi dimostrano che non è con il manganello che ci convincono».
Sull’ipotesi di una coalizione di centrosinistra estesa anche a Ncd per le prossime Politiche, «una cosa alla volta. Per il momento con il Pd stiamo riscrivendo insieme le regole, quelle costituzionali, elettorali, quelle del lavoro e della PA. Il nostro obiettivo – dichiara Alfano – resta quello di costruire un partito di centrodestra che, alle prossime elezioni, non sia condannato per forza alla medaglia di bronzo».
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