Il Front National, diventato il primo partito francese dopo le europee di domenica, spia i giornalisti che lo seguono. Lo rivela il settimanale Le Point. «La nostra strategia di comunicazione è di attaccare i giornalisti. La stampa non ci sostiene, allora perchè continuare a collaborare?», sostiene Philippe Martel, capo di gabinetto della presidente Marine Le Pen, citato dalla giornalista di Le Point Anna Cabana. E ancora: «Bisogna fare sapere che tipo di studi hanno fatto, in che appartamenti abitano». Il Front National, scrive ancora il giornale, ha inoltre creato alcune schede sul percorso dei giornalisti, dalla formazione scolastica alla vita privata, in modo da avere argomenti con cui pungolarli durante i dibattiti.
«Avete visto come Marine Le Pen in tv ha attaccato Apolline de Malherbe? Questo è solo l’inizio», ha spiegato Martel, riferendosi a un intervento alla rete all news Bfm Tv in cui la Le Pen era riuscita a destabilizzare la giornalista che l’intervistava attaccandola sui suoi studi a Sciences Po e sul suo passato di sostenitrice di Jean-Pierre Chevenement, fondatore del Movimento dei cittadini e soprannominato il «gollista rosso» per la sua ammirazione verso Michel Debrè. Martel, però, smentisce seccamente le informazioni di Le Point. «Anna Cabana – scrive su Twitter – non dovrebbe lasciarsi influenzare da considerazioni personali quando scrive un articolo. È la Nsa (l’agenzia per la sicurezza nazionale americana, ndr.) che scheda le persone non il Fn. Non ho realizzato alcuna strategia contro la stampa. Il Front national non ha nè piano media nè schede sui giornalisti. Si interessa agli elettori».
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