Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico, torna a dire la sua sul governo di Matteo Renzi e punta il dito: “Con la mia storia conservatore no”, non posso essere accusato di esserlo. “Vecchia guardia posso accettarlo ma più vecchia guardia di Berlusconi e Verdini chi c’è. Vedo che loro sono trattati con educazione e rispetto, spero che prima o poi capiti anche a me”. Proprio ieri il premier ha lanciato un nuovo affonto contro la minoranza del Pd.
“Nel mio partito c’è chi pensa” che dopo il 40,8% alle europee “si possa” continuare con “un ‘facite ammuina’” per cui “non cambia niente e Renzi fa la foglia di fico: sono cascati male, ho preso questi voti per cambiare l’Italia davvero”, aveva detto precedentemente il premier in un’intervista al Tg2, tornando così sullo scontro interno al Pd sul lavoro.
E arriva anche la replica di Gianni Cuperlo: “La delega sul lavoro è ancora troppo vaga. Chi fa il segretario” e premier “ha il dovere di indicare il percorso – ha detto -. Non possiamo accettare una discussione strumentalizzata per dividere il Pd tra innovatori e conservatori o minacciare decreti”. Basta con “le provocazioni e gli ultimatum”, parlare di merito senza “propaganda”.
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