«Per me il confronto non si è chiuso lunedì sera in direzione. E chi lo pensa non aiuta il premier». Lo ha detto Gianni Cuperlo, spiegando che «io lavoro per il governo, non contro. Il Parlamento ha la responsabilità di licenziare una buona riforma. Non amo le dispute muscolari. Quando arriveremo al voto finale spero che il testo sia frutto di una condivisione».
Parlando degli emendamenti al Jobs Act presentati dalla minoranza Pd, Cuperlo ha auspicato «che li voti tutto il Pd perchè lo spirito è migliorare la riforma».
Nonostante il dibattito interno al Pd però Cuperlo non ha dubbi sulla stabilità del governo: «Non scherziamo. Voglio che questo governo faccia le cose che ha detto di voler fare». Renzi «avrà un sostegno leale. Ma sul merito di riforme decisive, dalla Costituzione alla legge elettorale, al mercato del lavoro, migliorare le scelte è il modo per aiutare l’esecutivo a fare il bene del Paese» ha dichiarato.
E a chi ha parlato di scissione del partito, dopo gli interventi in direzione di D’Alema e Bersani, Cuperlo ha risposto citando direttamente la costituzione: «Uno ama gli spigoli, l’altro non perderebbe l’aplomb neanche a Pontida», dice l’ex candidato alla segretaria, «hanno detto la loro nel rispetto dell’articolo 19 della Costituzione, quello sulla libertà di opinione. È un bell’articolo. Io suggerisco di tenerlo. Almeno per ora».
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