Campidoglio, Marino paga le multe e va avanti

Il sindaco accontenta tutti: 'Pago le multe e mi scuso per l'auto in divieto di sosta'. Poi l'affondo: 'Dimissioni? Mi viene da ridere. Contro di me i poteri forti'.

Campidoglio, Marino paga le multe e va avanti
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18 Novembre 2014 - 19.38


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di Claudio Bellumori

Ignazio Marino brucia tutti. Innanzitutto paga le multe (1021 euro) e nota “adesso dedichiamoci alle cose che contano per Roma”. Poi spezza ogni dubbio: “Le mie dimissioni? Mi viene da ridere”. Il chirurgo genovese, dopo giorni di taglia e cuci, tira il filo. E mette a tacere i gufi.

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In Aula il clima è da stadio. Guelfi e ghibellini, proprio come nella migliore storia italiana. Dove tutti siamo un po’ allenatori ma soprattutto tuttologi. Il primo cittadino non si scompone. E chiede scusa per l’auto parcheggiata in divieto di sosta. Vettura che, ironia della sorte, non riceve nemmeno una contravvenzione.
Poi passa “ai cambiamenti attivati e da realizzare” per pensare “alle cose che contano per Roma”.

“Le polemiche non mi hanno distratto”. Marino parla in tono sicuro. E quasi fa intendere che l’incontro con Lorenzo Guerini, braccio destro del premier Renzi, gli consente di mantenere salda la poltrona. Così mostra i muscoli e spara a zero contro i poteri forti, ovvero quegli interessi “che non gradiscono il lavoro fatto”.

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“Abbiamo inaugurato la Metro C, che doveva essere aperta nel 2011. Ci siamo occupati dello stadio della Roma, un progetto che porterà infrastrutture pubbliche e 3mila posti di lavoro nella fase di costruzione”.

Marino, oggi, prende la sua rivincita. Mentre per i maligni si tratta solo di un’altra occasione. La strada è lunga. Ma senza multe si viaggia più leggeri.

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