“Berlusconi non ha mai controllato Forza Italia. Non controlla coalizioni, né governi, né partito: lui è il partito, è la coalizione, è il governo”. Giuliano Ferrara ha paragonato l’ex presidente del Consiglio a “una figura simile a Kim Il-sung, il dittatore coreano. Poi, certo – ha detto intervistato – è anche un grande e famoso megalomane che, per anni e anni, è stato comunque l’unica giustificazione della destra italiana. Senza di lui cosa ci sarebbe stato, cosa c’è?”.
Salvini? Solo “un brillante attaccamanifesti”, secondo il direttore del Foglio. E Fitto? “Un politico di provincia”. Alfano? “partitucci, veri o potenziali, che non arrivano al 6%…”. Il fatto che lo stesso Berlusconi abbia ipotizzato Salvini candidato premier del centrodestra, Ferrara lo liquida con un “Berlusconi cambia spesso le statuine del suo presepe personale…”, e ha ricordato che aveva indicato anche Fini e la Brambilla.
E l’erede chi è? “Renzi, è chiaro! Perché è Renzi il capo della nuova generazione che si riconosce nel trasversalismo inventato da Berlusconi medesimo. Staffetta perfetta”, risponde Ferrara. “Arriva Renzi. E che fa? Riceve subito Berlusconi al Nazareno, nella sede del Pd, e lì gli spiega che accetterà entrambe le sue richieste, su governo e Quirinale. Tutto qui. Semplice semplice. Per questo il Patto tiene”, ha concluso.
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