Giovanardi non perde un colpo e lancia l’ennesimo anatema contro gli omosessuali.
“I tre senatori di Area Popolare in Commissione Giustizia hanno votato contro il testo proposto dalla senatrice Monica Cirinnà sulle Unioni civili fra coppie omosessuali. Questo testo infatti parifica sostanzialmente l’unione civile omosessuale al matrimonio, in contrasto palese con l’articolo 29 della Costituzione che riserva il matrimonio alla coppia uomo donna e le recenti sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione che hanno invitato il Parlamento a legiferare sui diritti dei singoli all’interno delle formazioni sociali ove si svolge la loro personalità (art. 2 della Costituzione). Il testo della Cirinnà viceversa, come richiesto dalle associazioni LGBT, mira ad aprire le porte all’adozione e alle pratiche di compravendita dei fattori della riproduzione, compresa la famigerata pratica dell’utero in affitto, che sfrutta la disperazione e la povertà di donne soprattutto del terzo mondo per soddisfare il desiderio di procurarsi un figlio da parte di ricche coppie omosessuali dell’occidente. Ci opporremo nel Parlamento e nel Paese a questo drammatico ritorno a forme di schiavitù e di sfruttamento del bisogno, che pensavamo definitivamente condannati dalla storia, per difendere la dignità delle donne e il sacrosanto diritto di ogni bambino di avere un padre ed una madre e di sapere di chi è figlio”.
Lo dice il senatore di Ap Carlo Giovanardi che questa volta si fa protettore dei diritti delle donne inventandosi una forma di sfruttamento e schiavitù inesistente e parlando alla pancia di quella popolazione bigotta e ignorante che ancora permette che uomini come costui, in Italia, siedano in Parlamento.
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