Settanta anni fa la Liberazione. Era il 25 aprile 1945 e per tutti questa data indica la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, si è recato oggi all’Altare della Patria per la deposizione della corona d’alloro. Con il Capo dello Stato, accolto dalle Forze Armate in picchetto d’onore, anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Pinotti, il sindaco di Roma Marino, il vicepresidente della Camera, Giachetti.
Non appena il Parlamento lo ha eletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella aveva dribblato tutti ed ha fatto visita, privatissima, alle Fosse Ardeatine. Basterebbe questo particolare per comprendere quale considerazione abbia il capo dello Stato del “sacrificio di tanti” e quale importanza rivestano per lui la lotta di Resistenza e Liberazione e come il 25 aprile sia “una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiano conquistato grazie al sacrificio di tanti e che abbiamo il diritto e dovere di conservare e preservare”.
Alle 10.30 partirà da piazza di Porta San Paolo, luogo dove nacque la Resistenza romana, il corteo dell’Anpi.
“Abbiamo previsto diversi eventi per il 70’anno della Liberazione. Buon 25 Aprile a tutti! #ilcoraggiodi” . Così su twitter, il Presidente del Consiglio Matteo, pubblicando anche un video con immagini di repertorio sulla Liberazione alternate alla sua recente visita a Marzabotto.
Abbiamo previsto diversi eventi per il 70′ anno della Liberazione. Buon 25 aprile a tutti! #ilcoraggiodi
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— Matteo Renzi (@matteorenzi) 25 Aprile 2015
Gli eventi
Considerazioni condivise dalle massime cariche della Repubblica che celebrano la Liberazione nelle piazze d’Italia: la presidente della Camera Laura Boldrini a Reggio Emilia, a Casa Cervi, insieme al presidente del parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz. Il presidente del Senato Piero Grasso a Roma in via Tasso. “La democrazia del nostro Paese è figlia della Resistenza, della guerra di liberazione, cioè della Costituzione”, sottolinea il leader della Cgil Susanna Camusso.
Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, invece, ha annunciato che resterà a casa con i figli per protestare contro “l’occupazione rossa di una festa che dovrebbe riguardare tutti” in quanto “la Resistenza non fu solo rossa ma fu bianca, fu liberale, fu democratica, e ci furono tanti parroci fatti fuori dai comunisti”.
Il presidente Mattarella assisterà proprio a Milano alla cerimonia del 25 aprile. Vi giunge al termine di una settimana nel corso della quale è intervenuto più volte sulla “eredità” politica e civile della Liberazione, patrimonio da “custodire e preservare”.
Pisapia, importante oggi presenza Mattarella – La presenza del capo dello Stato “oggi al Piccolo teatro, che fu la sede della Brigata Muti, responsabile anche dell’eccidio di piazzale Loreto, e’ importante perche’ si parlera’ di Resistenza, antifascismo, Costituzione e capacita’ di guardare al futuro non dimenticando mai il passato”: lo ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, commentando il settantesimo anniversario della Liberazione.
Pisapia ha parlato a margine della deposizione delle corone alle lapidi che ricordano i caduti per la libertà, di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune, e alla Loggia dei mercanti. Alla cerimonia hanno preso parte le autorita’ militari e il questore di Milano Luigi Savina. “Oggi e’ una giornata importante – ha concluso il sindaco – anche perche’ ci sono in citta’ tante iniziative nei quartieri e nelle zone e c’e’ una partecipazione complessiva di tutta la citta’”.
Il Veneto festeggia la liberazione e Venezia il patrono – È un 25 aprile all’insegna delle celebrazioni per la Festa della Liberazione ma, complici il meteo che per alcune ore promette sole, oggi in Veneto in molti guardano alle spiagge, con aperture estemporanee, e alle ultime sciate a cominciare dalle piste di Cortina d’Ampezzo coperta dalle nubi. Molte le sagre dedicate ai prodotti stagionali specie in vista dell’imminente Expo dedicata all’alimentare con le gite fuori porta che guardano anche ai luoghi d’arte; per quanto riguarda lo sci nella sola Cortina sono aperti tre impianti con almeno otto chilometri di piste agibili.
A Venezia si celebra anche San Marco, patrono cittadino, con il simbolico dono, come pegno d’amore, di un bocciolo di rosa (bocolo) da parte degli uomini alle proprie innamorate. La tradizione è plurisecolare e si rifà ad una storia locale. Si narra di un ragazzo povero che si innamorò, contraccambiato, di una ragazza nobile. Per essere accettato come possibile marito il giovane ando’ in guerra contro i turchi rimanendo ferito a morte nei pressi di un roseto. Presa una rosa e macchiatala del proprio sangue la fece portare all’amata che, per il dolore della perdita, venne trovata morto il giorno successivo stringendo al petto il bocciolo di rosa. Oggi il bocolo viene donato dagli uomini alle compagne ma anche alle figlie ed in genere a tutte le donne che hanno un posto speciale nella loro vita.
Vendola, grazie ai ragazzi di 70 anni fa – “Bella Storia, la Liberazione. Un grazie a quei ragazzi e a quelle ragazze di 70 anni fa che ci restituirono la liberta’ e la dignita’”. A scriverlo su Twitter è stato Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta’. Oggi a Milano la delegazione ufficiale di Sel alle cerimonie ufficiali sara’ guidata dal capogruppo dei deputati Arturo Scotto.
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