Maroni: la Lombardia sperimenterà il reddito di cittadinanza

La proposta accolta dal Movimento 5 Stelle. Sarà la prima regione a sperimentare il provvedimento

Maroni: la Lombardia sperimenterà il reddito di cittadinanza
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12 Maggio 2015 - 15.27


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Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, ha detto di voler “introdurre in Lombardia la prima sperimentazione del reddito di cittadinanza, riservato ai cittadini residenti in Lombardia, in modo coerente con le finalita’ del Fondo sociale europeo”. Il Governatore ha parlato di risorse per 220 milioni di euro dal Fse da utilizzare probabilmente già da quest’anno.

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A margine della presentazione della dotazione dei fondi europei per la Lombardia per il periodo 2014-2020, Maroni ha detto di voler destinare alla sperimentazione del reddito di cittadinanza i 220 milioni di euro del Fse destinati alla lotta alle povertà. Ai suoi assessori, il governatore ha spiegato di aver dato incarico “di definire un progetto nei prossimi giorni”.

A chi gli faceva notare che il reddito di cittadinanza è un tema del M5s, Maroni ha replicato: “Per il M5s una bandiera, per noi sarà una cosa concreta. Loro chiacchierano, hanno anche qualche buona idea, noi passeremo dalle parole ai fatti: la Lombardia, prima in Italia sperimentera’ il reddito di cittadinanza”.

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L’annuncio di Maroni ha raccolto l’apprezzamento dei 5 Stelle. “Finalmente Maroni coglie la priorità del reddito di cittadinanza. Ancora una volta, le buone idee del Movimento 5 Stelle dettano l’agenda della politica lombarda che è costretto a rincorrere”, ha affermato Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle Lombardia, che apre al dialogo con la maggioranza: “Siamo pronti a discutere sin da ora Quando si tratta del benessere dei cittadini non ci fermiamo alle dichiarazioni di intenti o alle bandierine politiche e sollecitiamo anche le altre forze politiche di partecipare, il reddito di cittadinanza è una misura che non può più aspettare. Non perdiamo altro tempo”.

Non della stessa opinione, invece, i sindacati. “La priorità in Lombardia non può essere il reddito di cittadinanza annunciato dalla Regione”, ha detto Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia. A fine maggio, ha spiegato Domaneschi, “circa 5mila lavoratori lombardi resteranno senza cassa in deroga, altri 30mila la termineranno gradualmente nei prossimi mesi e non avranno più nulla”. Per questo, la vicenda “meriterebbe altri approfondimenti: i fondi sociali europei devono servire per creare opportunità e occasioni di sviluppo e di lavoro per i giovani. E se ci sono risorse disponibili, o individuabili, si pensi ai contratti di solidarietà, a chi sta perdendo il lavoro nelle piccole imprese, ai temi della sanità legati ai ticket e superticket”.

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