Antimafia, guerra aperta tra i renziani e la Bindi

La scelta di pubblicare la lista degli impresentabili ha scatenato il tiro al bersaglio dei suoi colleghi di partito.

Antimafia, guerra aperta tra i renziani e la Bindi
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29 Maggio 2015 - 19.13


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La vicenda del candidato Pd in regione Campania, Vincenzo De Luca, che risulta nella lista degli ‘impresentabili’ fornita oggi dalla commissione Antimafia e che contiene 17 nomi di candidati campani e pugliesi, si complica di ora in ora. “Abbiamo fatto il nostro compito”, rivendica la presidente dell’organismo parlamentare, Rosi Bindi, ma è chiaro che tutta la vicenda ingenera caos e la Bindi viene presa d’attacco dall’area renziana del Pd che la accusa di violare la Costituzione.

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Zanda: è pura barbarie politica. Denunciare i candidati impresentabili alle elezioni regionali è cosa necessaria e giusta”, ma che lo faccia l’Antimafia è “opinabile” e “ancor più” che nella lista entri chi ha procedimenti in corso e non per mafia. Ed è “pura barbarie politica” che ciò avvenga con questa tempistica: lo ha detto Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato.

Carbone: Bindi sta violando la Costituzione. “Allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica”. Lo ha scritto su twitter Ernesto Carbone, deputato del Pd e componente della segreteria nazionale del partito.

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Orfini: comportamento incredibile della Bindi. “Come noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero incredibile”. Così il presidente del Pd, Matteo Orfini. “L’iniziativa della presidente della commissione Antimafia – ha aggiunto – ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla”.

Renzi: nessuno degli impresentabili sarà eletto. “Da giorni c’è un tormentone intorno alla candidatura di Enzo De Luca. Lo hanno scelto gli elettori con le primarie. De Luca è un amministratore straordinario”. Lo ha affermato Matteo Renzi. “Il Pd crede che De Luca sarebbe un ottimo presidente. Con un altro nome, forse, avremmo vinto con maggiore sicurezza. Ma bisogna governare il giorno dopo”.

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Cuperlo invece la difende. “Rovesciare sulla commissione antimafia e sulla sua presidente accuse pesanti è sbagliato e alimenta un clima intollerabile”. E’ quanto ha sostenuto, in una nota Gianni Cuperlo, presidente di SinistraDem – Campo Aperto.

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