Mattarella: Srebrenica fu una sconfitta dell'umanità

Il Presidente commemora i 20 anni della tragedia: 'E' la tragedia umana più grave che si è consumata in terra europea dopo la fine della seconda guerra mondiale'.

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica
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11 Luglio 2015 - 10.22


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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del ventesimo anniversario di Srebrenica, ha dichiarato: «Il genocidio di Srebrenica è la tragedia umana più grave che si è consumata in terra europea dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fu una sconfitta dell’umanità, il cui peso morale e politico grava ancora sulla comunità internazionale per l’incapacità di prevenire i conflitti che dilaniarono la Jugoslavia, con le tremende atrocità che li caratterizzarono, e di attuare strategie in grado almeno di arrestarli e di salvare vite umane».

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Immane tragegia. «Oggi, a vent’anni da quell’immane tragedia – ha detto ancora Mattarella – avvertiamo il dovere di coltivare la memoria e interrogare la nostra coscienza affinchè mai eventi simili abbiano a ripetersi. Ènecessario continuare a perseguire i responsabili di violenze così atroci, evitando al tempo stesso che il disonore e l’infamia sia fatta ricadere su interi popoli».

Serve giustizia. «Solo se vi sarà giustizia – ha aggiunto il Presidente – sarà possibile lenire almeno in parte l’enorme sofferenza delle madri e di tutti coloro che hanno perso familiari e amici. Solo in nome della giustizia sarà possibile, per la Bosnia-Erzegovina, completare un percorso di autentica riconciliazione nazionale e quindi di pace, sicurezza, convivenza tra le diversità etniche e religiose».

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L’Europa deve assicurare libertà delle persone. «È questa una sfida decisiva della nostra epoca, a cui l’Europa intera è chiamata. Da come riusciremo a far convivere nel nostro Continente le culture e le religioni diverse – assicurando la libertà delle persone e delle comunità – dipenderà la pace mondiale e il ruolo attivo dell’Europa nel mondo. Muovendo dai momenti più tragici della sua storia, la Bosnia Erzegovina è chiamata oggi, con l’intera regione dei Balcani, a guardare avanti, al suo futuro. Un futuro che potrà trovare nell’integrazione europea il suo approdo, per una pacificazione definitiva», ha proseguito il presidente nella nota.

L’Europa si assume le sue colpe. «Nel cammino lungo la strada intrapresa, la Bosnia Erzegovina potrà sempre contare sull’amicizia e il sostegno politico dell’Italia, come già avvenuto concretamente in passato. Il nostro auspicio è che tutta l’Europa sappia assumersi oggi questa responsabilità storica: lo dobbiamo, in nome di tutte le vittime di quelle guerre, ai giovani e ai popoli balcanici», ha concluso Mattarella.



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