Italiani rapiti in Libia: Alfano, non tratto con gli scafisti

Il ministro dell'interno non esclude uno scambio con degli scafisti detenuti. "Faremo di tutto"

Italiani rapiti in Libia: Alfano, non tratto con gli scafisti
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22 Luglio 2015 - 19.18


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Secondo il quotidiano Akhbar Libia24, i quattro italiani rapiti sarebbero stati condotti dove è facile trovare nascondigli. “Secondo le fonti – continua il giornale che cita fonti di Sabrata, città sulla costa nord-occidentale del Paese – i rapitori hanno fatto scendere gli italiani dalla loro macchina, e li hanno fatti salire in un’auto obbligandoli a lasciare i loro telefoni cellulari”. Il sito aggiunge che “l’autista dell’auto degli italiani è stato legato e abbandonato nel deserto”.

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Le dichiarazioni di Alfano

Il ministro dell’interno commenta il rapimento: “non credo che possiamo escludere una pista, ma facciamo lavorare chi ha titolo a farlo e a farlo nel silenzio”.

Alfano ha anche risposto ad una domanda sull’eventualità di una richiesta di scambio con degli scafisti detenuti. “Nessuno – ha continuato il ministro del Viminale- può dire se il rapimento possa essere attribuito alla lotta agli scafisti”. “L’unica cosa esclusa e’ che si tratti con gli scafisti”. E’ quanto sottolinea l’ufficio stampa del Viminale.

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Al momento non è pervenuta ancora nessuna rivendicazione circa il rapimento di Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla. E le loro tracce sono scomparse da domenica.

Le parole di Mattarella

“Siamo tutti nel mirino”, così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella, commenta l’episodio da Malta. “È nel mirino qualunque Paese che si batta per la tolleranza, la civiltà e il rispetto delle vite umane”. “
Questo rapimento – ha detto – rappresenta una ferita aperta che speriamo si possa risolvere nel più breve tempo possibile”.
“L’impegno dell’Italia per la soluzione della vicenda – ha concluso – è “molto forte”.

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