Ddl Boschi, Calderoli: Grasso legga il regolamento

Il ministro per le Riforme invoca ampio consenso senza veti. Sullo sfondo la valanga di emendamenti presentati dalla lega. Il 13 ottobre il voto finale

Ddl Boschi, Calderoli: Grasso legga il regolamento
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24 Settembre 2015 - 13.15


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Continua il percosro della riforma costituzionale a Palazzo Madama. Dopo aver superato lo scoglio dell’accordo tra minoranza e maggiornanza Pd, adesso la strada è in salita a causa degli 82 milioni di emendamenti presendati dalla lega. Il Senato ha bocciato la richiesta di non passare all’esame degli articoli del ddl Riforme, avanzata dalle opposizioni che chiedevano un ritorno del testo in Commissione. La capigruppo ha poi deciso per il voto entro martedì 13 ottobre.

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I voti contrari alla richiesta sono stati 165, mentre 103 i favorevoli e 4 gli astenuti. Sospesi i lavori. Nella conferenza dei capigruppo, stabilirà il calendario dell’esame del provvedimento.

Al voto, iniseme a Pd e Ap anche i verdiniani di Ala. Si palesa così l’asse Renzi-Verdini, sulla quale si scagia Forza Italia attraverso il governatore della Ligurio Giovanni Toti. In un messaggio facebook ha polemizzato: Grazie ai voti di ‪#‎Berlusconi‬ e di ‪#‎ForzaItalia‬ sono arrivati in Parlamento. Entrano ed escono dai gruppi.

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Grazie ai voti di #Berlusconi e di #ForzaItalia sono arrivati in Parlamento. Entrano ed escono dai gruppi. Qualcuno…

Posted by Giovanni Toti on Giovedì 24 settembre 2015

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Il botta e risposta Roberto Calderoli risponde al presidente del Senato Pietro Grasso, che ieri aveva avvertito: non permetterò che si blocchi il Senato. “Gli consiglio di leggere il regolamento, dove non c’è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare”, ha detto Calderoli.

Il ministro per le Riforme ha detto: “Abbiamo sempre riconosciuto il valore sacro del Parlamento”, “noi crediamo nel valore del confronto politico” non nella creazione di un “algoritmo”.Mentre il suo sottosegretario Pizzetti ha minacciato “metodi straordinari” per evitare che la valanga di emendamenti presentati dal senatore leghista blocchi i lavori

Maria Elena Boschi ha poi difeso dalle critiche il ddl sulle riforme costituzionali: “Non è il frutto di un tentativo estemporaneo ne di un’approssimazione” ma è frutto di “70 anni” di dibattito sulla revisione della Carta costituzionale per il superamento del bicameralismo perfetto. “Possiamo – dice il ministro – oggi tentare anche di chiudere delle pagine lasciate bianche dai costituenti, e possiamo anche essere più ambiziosi”. “Mi auguro – ha aggiunto Boschi – che i prossimi giorni servano a creare un’intesa ampia attorno a una riforma che vuole rendere l’Italia più semplice. Non lasceremo niente di intentato sul dialogo, ma non accettiamo veti da parte di nessuno perché questa è la volta decisiva e la credibilità internazionale di questo Paese passa anche attraverso queste riforme”. “Siamo a un passo dal traguardo – ha osservato Boschi – e mi rivolgo a tutte le forze politiche: dovremmo usare i prossimi giorni per trovare un consenso ampio lavorando sugli elementi che ci uniscono, perché stiamo parlando di riforme costituzionali”.

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“Ho prodotto degli emendamenti, e l’algoritmo è stato citato anche dal ministro: se quegli emendamenti fossero stati scritti solo con un algoritmo, qualunque esperto di informatica creerebbe l’algoritmo per risolverlo. Quindi è evidente che se io da solo, non credo sia possibile ma ne sono stato accusato, riesco a bloccare il Parlamento, o siete scarsi voi o c’è qualcosa che non funziona nel regolamento, dove nulla è scritto sul numero di emendamenti che posso presentare”.

Calderoli si scagli anche sul famoso art.2 del ddl: “Non si può scrivere al comma 5 ‘in conformità alla scelta’ e scrivere al comma 2 che i ‘Consigli eleggono’. È vero che si può scindere l’atomo, ma il Consiglio regionale ha l’obbligo oppure no di confermare le scelte dei cittadini? O ha l’obbligo, e allora non si tratta più di elezione ma di ratifica e allora al comma 2 scriviamo ratifica, o non ha l’obbligo e allora non è il popolo che sceglie ma il Consiglio regionale”.

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La senatrice dem Anna Finocchiaro: “Gli 85 milioni di emendamenti presentati dal senatore Calderoli sono il vero ostacolo alla possibilità di discutere e valutare le questioni e le ragioni che la Lega pone come importanti. Io credo che gli emendamenti veri della Lega siano pochi. Forse una decina. Discutiamo di quelli, Calderoli ritiri gli emendamenti e non ostacoli la riforma”.

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