Il segretario della Lega, Matteo Salvini, è tornato sull’incontro di domenica con il leader di Forza Italia. La “piena sintonia” con Berlusconi significa “accordo sul programma per il dopo-Renzi” per esempio “sulle tasse. Siamo assolutamente d’accordo sull’introduzione di un’aliquota fiscale unica, la flat tax. Io dico al 15%, Berlusconi pensa al 20%, ma certamente sul punto abbiamo concordato. E poi sull’Europa”.
Sul tavolo anche il tema amministrative, ma è presto per i nomi: “Tutta quest’urgenza non la vedo”. Solo “alcune considerazioni” e non sarà lui a candidarsi: “Ci vuole qualcuno migliore di me”. “Per Torino sarebbe utile avere qualcuno fuori dai partiti, non c’è bisogno di tessere in tasca. Per Bologna, la nostra candidata mi pare vada molto bene. Poi, valuteremo dopo la manifestazione”. Coalizioni con Alfano e Verdini? Ad avviso di Salvini “la cosa è irrilevante. Stiamo parlando di zero virgola qualcosa. Lascio i Verdini e gli Alfano a chi piacciono”. E sul piano nazionale, dice al Messaggero, siamo “convinti entrambi che non si può costruire l’alternativa a Renzi con chi oggi sta con lui e fa il collaborazionista”.
Berlusconi è d’accordo a tagliare i ponti? “A me è sembrato proprio di sì”. A Libero, che gli chiede se, per le eventuali politiche, ci sarà un listone unico di centrodestra, Salvini risponde: “No. La Lega è la Lega e Forza Italia vuol rimanere Forza Italia, ma se si votasse domani mattina abbiamo la necessità di presentare un programma omogeneo ma che parta da due punti. Primo: il no ad Alfano. Secondo: idee forti su economia, giustizia, lavoro, Europa”.
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