Sgarbi- Giovanardi show: i matrimoni gay sono 'culimoni'

L'opinionista, invitato dal senatore a una conferenza stampa sulle unioni civili è un fiume in piena. E attacca anche le donne che fanno politica.

Sgarbi- Giovanardi show: i matrimoni gay sono 'culimoni'
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29 Ottobre 2015 - 16.32


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Alla Camera è Vittorio Sgarbi-show. L’opinionista, invitato dal senatore Carlo Giovanardi a una conferenza stampa sulle unioni civili con l’avvocato Alessandra Gracis (nato Alessandro) è un fiume in piena.

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Tra avventure boccaccesche (“Ho avuto figli che poi le madri hanno attribuiti al loro marito cornuto. Ci sono due-tre casi in cui ho fatto da donatore assistito…”) ed altri aneddoti tratti dalla vita privata, il critico d’arte ha parlato della sua esperienza di padre: “Ho tre figli che ho riconosciuto ma non ho visto per anni e posso confermare che loro hanno mantenuto per me un amore non ricambiato. Io non amo i miei figli, se non di un amore che è quello che ho per tutta l’umanità”.

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La paternità. “Il padre – ha spiegato – è una figura ininfluente, ma potenziata dalla storia e dalla società nel ruolo del pater familias, di una famiglia che esisteva quando la donna fortunatamente era priva di potere. La donna è chiaramente superiore all’uomo e l’uomo lo sa, per questo l’ha umiliata finché ha potuto”, e a un certo punto poi è diventato “un genere inferiore. Avete mai visto un ministro uomo delle pari opportunità? Siamo a un momento sociale di conclusione dell’uomo”. Tema da cui Sgarbi è partito per parlare della “catastrofe” delle donne in politica: “Guardate la Pivetti, la Boldrini… L’Anselmi, che ha inventato la P2 che non c’è, la Bindi… Perfino Verdini, il massimo della nequizia umana, è meglio della Bindi”.

Le donne per Sgarbi. Una volta la donna doveva essere “protetta ed esiliata in una casa, doveva coltivare i bambini e non rompere i coglioni. Il matrimonio? Si chiama così perché il punto centrale è la madre, il dono della modernità. La famiglia è il luogo dell’orrore, dove tutto capita: cosa c’è di peggio? In questo nucleo c’è solo una cosa da difendere: il diritto del bambino”, ha sottolineato lo scrittore.

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I matrimoni omosessuali, secondo Sgarbi, “dovrebbero essere chiamati ‘culimoni’ perché non c’è maternità possibile. Ma meglio due padri che nessuno”, ha comunque riconosciuto il critico. “Prendi un ragazzo dell’Etiopia che è messo in un orfanotrofio senza nessuno, dopo che la madre vera l’ha abbandonato: chiunque si occupi di lui, che sia maschio o femmina, anche Giovanardi che ha un cuore di pietra capirà che è meglio che nessuno”.

Piccolo siparietto poi con Giovanardi, definito da Sgarbi “un sovrintendente ai valori etici”: “Ormai è su una posizione su cui non è neanche più il Papa. Viene disegnato come un reazionario ma cerca di difendere quel mondo antico che viene tutelato in tutti i livelli (la cucina, i monumenti, ecc.), meno che nei valori etici” e la sua battaglia “lo porterà al martirio in una piazza dell’Arcigay, come se fosse Saddam Hussein”, ha ironizzato Sgarbi suscitando l’ilarità generale.

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