Banche: Renzi: 'chi è stato truffato sarà risarcito'

Il premier: chi ha truffato pagherà. Senza polemiche. Senza quel decreto legge un milione di cittadini sarebbe rimasto senza conto corrente.

Il premier Matteo Renzi
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15 Dicembre 2015 - 21.22


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“Chi ha truffato dovrà pagare e chi è stato truffato deve essere risarcito. Senza polemiche. Senza quel decreto legge un milione di cittadini sarebbe rimasto senza conto corrente”, ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta parlando della vicenda delle banche popolari.

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Quanto alla mozione di sfiducia presentata dal centrodestra, il premier è convinto che “sarà un autogol per chi ha presentato la mozione. Salvini ha detto che sono un infame. Quando si esce dal limite del rispetto umano, quando si arriva a strumentalizzare la morte di una persona… per carità di Dio, fermiamoci prima…”.

“Se hai i soldi nel conto corrente è diverso che se li hai nelle obbligazioni”, ha aggiunto il premier, spiegando che “ci sono quattro banche che stavano rischiando di fallire. Per il salvataggio delle banche ci sono delle regole europee. Fino a tre anni si potevano mettere dei denari per permettere alle banche per essere più solidi. In Germania sono stati messi 247 miliardi. In Italia non sono stati messi soldi, nonostante questo le banche italiane sono più solide”.

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“Questi diecimila, l’un per cento” degli obbligazionisti “sono rimasti fuori. Ma se non c’era quel decreto non si salvava un milione di persone. Tra chi ha sottoscritto c’è stato sicuramente qualcuno che è stato fregato. Il punto chiave e’: di fronte a quei diecimila diamo un segnale di solidità senza polemiche che mi fanno solo tristezza”, ha aggiunto.

“Mi aspetto che tutti votino il provvedimento – ha detto ancora – perché senza di quello non avremmo salvato un milione di correntisti. Questo salvataggio non viene fatto con soldi pubblici ma con un fondo interbancario. Se avessimo fatto l’operazione con il fondo non volontario, rischiando la procedura di aiuti di Stato, l’Europa avrebbe potuto chiedere a quelle banche di mettere talmente tanti danari da saltare in aria. Con questo meccanismo abbiamo salvato il sistema”, ha aggiunto Renzi.

“Io vedo un sistema bancario italiano molto più solido di quello che raccontano. Banca Intesa Sanpaolo capitalizza più di Deutsche Bank. Però ci sono troppi che hanno giocato a fare i piccoli banchieri. Vorrei ci fosse un gruppo di banche di credito cooperativo sul modello del Credit Agricole”, ha detto ancora Renzi.

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Due mozioni di sfiducia delle opposizioni per l’intero governo, sulla vicenda delle banche popolari, e per il ministro Maria Elena Boschi, per il presunto conflitto di interessi sulla vicenda della Banca Etruria di cui il padre è stato vicepresidente per otto mesi.

E in Parlamento ci si prepara alla battaglia. Con Salvini che attacca a testa bassa il presidente del Consiglio definendolo “un infame che parla di sciacalli che si approfittano dei morti”, dice riferendosi al pensionato suicida dopo aver perso i suoi risparmi in banca. “La morte del pensionato è colpa sua”, sottolinea il leader del Carroccio, secondo il quale “c’è un legame diretto tra il governo e la morte di Luigino D’Angelo”, perche’ quel suicidio “è frutto di una scelta del governo” e quindi “è colpa di Renzi, ce l’ha sulla coscienza. Non c’e’ dubbio”.

Salvini non risparmia neanche il ministro Boschi, chiedendo “il blocco e sequestro dei beni della sua famiglia, da tenere in garanzia della vedova e dei truffati”. Si diceva della battaglia parlamentare, e Salvini è convinto che “il Pd salverà la poltrona della Boschi. Abbiamo già pronta la sfiducia anche al presidente del Consiglio con l’auspicio di trovare il sostegno di tutte le opposizioni. Mandiamo a casa Renzi e tutto il suo governo”.

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La mozione di sfiducia al governo sarà presentata da “tutto il centrodestra unito, alla Camera come al Senato”, spiega Renato Brunetta. “Boschi e’ solo una figlia di questo governo, una figlia in conflitto di interessi, ma chi ha i piu’ grandi conflitti di interessi e’ il presidente Renzi. Primo perche’ e’ abusivo, non ha mai vinto le elezioni, ha solo vinto delle primarie taroccate, secondo perche’ si basa su maggioranze frutto della compravendita politica di parlamentari. Inaccettabile”.

All’attacco anche Beppe Grillo, il cui movimento ha già presentato due mozioni di sfiducia alla Boschi sia alla Camera che al Senato: “Boschi se fosse Cancellieri si sarebbe dimessa. All’epoca della mozione di sfiducia del M5S contro la ministra Cancellieri per un favore alla famiglia Ligresti, la Boschi (all’epoca semplice parlamentare) disse che se fosse stata al suo posto si sarebbe dimessa, se invece i favori restano in famiglia con un conflitto di interessi palese non si dimette. Son tutti dimissionari con le poltrone degli altri”.

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Ma la maggioranza fa quadrato e difende il ministro e l’operato dell’esecutivo. Soprattutto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “la ministra Boschi uscirà alla grande da questa questione perchè non c’e’ nulla da nascondere. Ci preoccuperemo innanzitutto di
salvaguardare le persone più deboli – spiega ancora il ministro per quanto riguarda i piccoli risparmiatori – sia dal punto di vista della conoscenza dell’oggettiva conoscenza del rischio a cui andavano incontro sia dal punto di vista patrimoniale”.

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