Dopo sette anni potrebbe andare in pensione il reato di immigrazione clandestina: è pronto infatti il decreto voluto dal ministro Orlando che depenalizza il reato.
Nonostante il decreto sia sponsorizzato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, dai procuratori di frontiera e da buona parte della maggioranza, il voto è slittato alla prossima settimana, a causa della battaglia promessa dagli alfaniani, contrari al provvedimento.
Il reato di clandestinità è stato introdotto nel luglio del 2009 per chiunque entri nel nostro Paese in modo illegale. Il decreto abrogherà l’articolo 10bis del testo unico sull’immigrazione del 1998 (la legge Bossi-Fini). Il testo prevede una ammenda da 5mila a 10mila euro o, in alternativa, da uno a cinque anni di reclusione. Il reato di immigrazione clandestina, è stato ripetutamente bocciato dall’Unione europea, perché non punisce un comportamento, ma uno status, quello di clandestino.
Maroni: prepariamoci all’invasione. Critico nei confronti del decreto è stato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che nel 2009 era ministro dell’Interno: “Renzi cancella per decreto il reato di immigrazione clandestina: prepariamoci all’invasione, cosedamatti”, ha twittato.
Salvini: referendum contro cancellazione reato. Anche Salvini ha preso la palla al balzo per tuonare contro i migranti e su Facebook ha scritto: “Il governo Renzalfano si prepara a cancellare definitivamente, per decreto, il reato di immigrazione clandestina, come votato in Parlamento con la complicità di PD e 5stelle. Ma si accorgono di cosa sta succedendo nel mondo? Questi sono matti! La Lega farà le barricate, in Parlamento e poi nelle piazze con un referendum, contro questa vergogna”.
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