Unioni civili: Cirinnà è più forte di Alfano

Bisognerà attendere gli ultimi minuti del match per comprendere come andrà a finire la partita sulle unioni civili

Unioni civili: Cirinnà è più forte di Alfano
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9 Febbraio 2016 - 16.20


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di Nuccio Fava

Con regolare sincronia Corriere della sera, Sole 24 ore e Repubblica pubblicano dati confortanti sulle tirature compresi quelli del digitale, ritenute nell’insieme più che confortanti. Da tempo il digitale non è una novità, essendo diventato lo strumento principe della comunicazione. Resto personalmente legato alla cara penna biro, ma sarei uno sciocco “luddista”se non comprendessi le enormi possibilità e i passi avanti compiuti da tutto il sistema della comunicazione, grazie appunto al digitale.

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Anche ieri abbiamo potuto seguire praticamente in diretta l’incontro con Obama del nostro presidente Mattarella e i colleghi hanno potuto raccontarci subito indiscrezioni, contenuti dei colloqui e possibili commenti e interpretazioni da parte degli stessi giornalisti. Abbiamo così potuto cogliere la convergenza di fondo sui tre temi principali nella agenda dei colloqui: rilancio dell’Europa, impegno concreto degli Stati Uniti non solo nella lotta contro il terrorismo, ma anche sostegno nell’affrontare con spirito di solidarietà il grande dramma delle migrazioni bibliche. Anche sulla difficilissima situazione in Libia Obama ha mostrato di apprezzare la posizione italiana e il suo ruolo importante per l’avvio a soluzione della grave crisi. L’intesa con il nostro presidente della Repubblica non poteva che risultare che naturale anche perché si trattava di questioni più volte affrontate da Mattarella in pubbliche dichiarazioni.

Riprende intanto al Senato la sarabanda sulle cosiddette unioni civili. Specie sul delicato tema dell’adozione per le coppie gay. Argomento che ha già visto contrapposte le piazze arcobaleno e quella del family day che a prescindere dai numeri dei partecipanti che ciascuno cercava comprensibilmente di tirare a proprio favore, mostravano in ogni caso una società italiana profondamente divisa e contrapposta. Del resto anche le rilevazioni dei “sondaggiari”più autorevoli rappresentavano schieramenti sostanzialmente equivalenti con presenze trasversali e differenziate rispetto alla più generale collocazione politica.

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Tutto questo dovrebbe aiutare a comprendere meglio la complessità e il carattere divisivo del tema. Talmente evidente che Grillo e Casaleggio, sorprendendo non poco gran parte degli stessi parlamentari grillini, annunciavano l’opportunità di un voto secondo coscienza. La sorpresa è stata grande un po’ da tutte le parti, non cogliendo l’astuzia tattica, anche elettorale, nella modificazione della scelta originaria del M5S, turbato e accusato di appoggio sostanziale alle posizioni del Pd. Inizialmente era parso che anche il Pd avesse previsto la libertà di voto sul tema dell’adozione.

La posizione è evidentemente rientrata con la formula “andiamo avanti senza arretrare”sperando evidentemente sull’apporto di Verdini e i suoi uomini, da sempre attenti osservatori e protagonisti delle battaglie per i cosiddetti diritti civili. Ora “andare avanti e non indietreggiare” è una formula che può significare molto e nulla, indicando in ogni caso l’incapacità ad esprimere una qualsivoglia mediazione politica. Tanto più che l’alleato di governo aveva espresso con Alfano la tesi di stralciare dalla legge proprio la parte più contestata, quella delle adozioni. Ma il ministro Alfano che pure si era visto generosamente premiare nel rimpasto del governo, non è riuscito ad ottenere da Renzi assicurazione o risultato alcuno. Insomma la senatrice Cirinnà batte Alfano 2 a 0 anche se bisognerà attendere gli ultimi minuti del match per comprendere come andrà a finire la partita.

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