L'Italia volta pagina: le Unioni Civili sono legge

Dopo la fiducia del pomeriggio, il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti. Forte applauso dai banchi del Pd.

Il ddl sulle Unioni Civili sono legge
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11 Maggio 2016 - 16.19


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L’Italia volta pagina: le Unioni Civili sono legge.

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Via libera definitiva dell’Aula della Camera alla legge sulle Unioni civili.
Il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti. La proclamazione del risultato della votazione è stata salutata da un forte applauso dai banchi del Pd. Applausi anche fuori della Camera dove un gruppo di attivisti ha salutato il voto con un boato. Un voto non esente da polemiche. Prima fra tutte quella con la Cei, l’associazione dei vescovi italiani. Ma anche il canditato di Forza Italia per Roma capitale, Marchini, ha annunciato battaglia: non celebrerà nozze gay, ha detto.

E sul voto sulle Unioni Civili si è espresso, poco elegantemente anche l’associazione Generazione Famiglia con un tweet contro la Boschi dal deciso sfondo sessista.

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La reazione di Renzi. “È andata,è legge”. Cosi’ Matteo Renzi a radio Capital dopo l’ok della Camera alla legge sulle unioni civili.
Il premier ha ascoltato in diretta le ultime battute del voto a Montecitorio.

 

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La fiducia. L’aula della Camera ha votato la fiducia posta dal governo sul ddl sulle Unioni Civili con 369 voti a favore. I deputati presenti erano 564, 2 gli astenuti, i voti contrari sono stati 193. Ad astenersi sono stati due deputati del gruppo Misto: si tratta di Vincenza Labriola e Rudi Franco Marguerettaz. Come avevano annunciato, hanno votato contro la fiducia due deputati di maggioranza: Alessandro Pagano di Ap e Mario Sberna di Ds-Cd.

Anche Ala ha votato la fiducia, scatenando la reazione del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta: “Ala vota fiducia a governo @matteorenzi salga a Colle, spieghi a Mattarella mutati assetti maggioranza e poi chieda nuova fiducia a Camere”.

La legge sulle unioni civili è stata già approvata in Senato il 25 febbraio scorso. La fiducia sancisce il via libero politico alle unioni civili, ma il voto finale e definitivo è atteso per le 19.

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“Oggi è un giorno di festa”, ha scritto su Facebook Matteo Renzi a poche ore dal voto, ricordando l’impegno nella battaglia per i diritti civili di Alessia Ballini, sindaco omosessuale di San Piero a Sieve e sua assessora alla Provincia di Firenze, scomparsa cinque anni fa.

“In queste ore decisive – ha scritto il premier su Facebook – tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”: ha scritto ancora Renzi ricordando un’amica in prima fila per le unioni civili. “Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti”. Il riferimento del premier Matteo Renzi ad Alessia è per Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore. Ballini era originaria di San Piero a Sieve (Firenze) di cui era stata anche sindaco. Dal 2006 aveva ricoperto, alla Provincia di Firenze, il ruolo di assessore alle politiche sociali, sport, cooperazione internazionale e pari opportunità nella giunta allora guidata da Matteo Renzi. Poi, sui banchi del consiglio regionale, era stata vicecapogruppo del Pd. Ballini, paladina delle battaglie per i diritti civili, si era battuta in prima persona contro l’omofobia.

 

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I radicali: oggi solo primo passo – “Il voto di oggi segna solo un primo passo verso la conquista in Italia di diritti che in tanti altri paesi sono già storia: le unioni civili che usciranno dalla Camera dei deputati, infatti, sono lontane dall’essere la soluzione definitiva ai problemi delle coppie omosessuali e dei loro figli, esclusi dal provvedimento nel corso della bagarre al Senato. Non sono l’azione di riforma complessiva di un diritto di famiglia che da decenni non riflette più le esigenze di una società in mutamento. Oggi, quindi, siamo felici per le coppie che da troppo tempo aspettavano questo momento, già da domani saremo di nuovo al lavoro, anche con tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione, per una riforma della legge in senso egualitario. Continua la battaglia radicale per assicurare davvero pari diritti a tutti i cittadini”: così Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, e Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, commentando la fase finale dell’iter parlamentare delle unioni civili.

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