Doccia fredda sul Pd romano. E su Giachetti. Che nelle ultime dichiarazioni ci aveva provato a tendere la mano all’ex Pd Fassina. Ma il leader di Sinistra Italiana gli dà il due di picche: “Le distanze programmatiche con il Pd sono enormi. Giachetti propone di tornare alla Roma degli anni Novanta e Duemila. Quella Roma che ha costruito periferie insostenibili ed ha contribuito ad aumentare le diseguaglianze. Non ci sono le condizioni per una convergenza programmatica”.Così il candidato sindaco di Roma, Stefano Fassina, fa capire che non appoggerà Roberto Giachetti nel caso lo sfidante del Pd arrivasse al ballottaggio. Insomma nessuna convergenza di Sinistra Italiana sul Pd nel caso di spareggio. Un bel problema per Giachetti che sa anche arrivasse al ballottaggio (con ogni probabilità, sondaggi alla mano, con la Raggi) avrebbe bisogno dell’endorsment della sinistra per recuperare quel bacino di voti.
“Nessuno dei candidati in campo – precisa Fassina – nè Giachetti nè gli altri, mette al centro del proprio programma le drammatiche condizioni sociali di Roma. Non ci sentiamo sostituiti o sostituibili da nessuno dei candidati in campo”. Fassina poi smentisce di essersi candidato per fare perdere il Pd: “Noi siamo in campo per dare un governo di radicale discontinuità a Roma, questo è il nostro obiettivo. Vogliamo che al centro delle politiche ci siano i cittadini e non gli interessi particolari che nell’ultimo quarto secolo hanno segnato negativamente la città, a partire dalle periferie. Parliamo alla metà della città che non mi va a votare, parliamo al popolo della sinistra abbandonato dal pd, che è sempre più vicino a interessi più forti del paese”.
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