Mattarella apre il Meeting Cl: non ci difenderemo coi muri

Il presidente della Repubblica all'incontro di Rimini parla ai giovani: tocca a voi. Migranti: non facciamoci vincere dalla paura. La civiltà sconfigge il terrorismo.

Mattarella a Rimini
Mattarella a Rimini
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

19 Agosto 2016 - 12.54


ATF AMP

Sergio Mattarella apre la nuova edizione del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini e lo fa rivolgendosi ai giovani. Parla di paura, di migranti, di libertà e democrazia. 

Top Right AMP

Ai giovani. Parlando del calo demografico e delle paure del futuro. “L’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituisce l’energia vitale di un Paese. Questa spinta vale più di qualunque indice economico o di borsa. La nostra società sta invecchiando e ci sono rischi oggettivi che le potenzialità dei giovani vengano compresse. Dobbiamo scongiurare questo pericolo che minaccia la nostra, come altre, società”. “Anche per questo – rileva il presidente della Repubblica – in un tempo di cambiamenti epocali come il nostro è necessario prestare attenzione e dar spazio alla visione dei giovani. Senza farci vincere dalle paure. Dalle paure antiche e da quelle inedite. Attenti a non cadere nell’errore di ritenere nuove false soluzioni già vissute e fallite nel breve Novecento. Non ci difenderemo alzando muri verso l’esterno, o creando barriere divisorie al nostro interno.
Al contrario”. Il Capo dello Stato spiega che “tante nuove diseguaglianze stanno emergendo. Spesso sono proprio i giovani a pagarne il prezzo più alto. Occorre ricominciare a costruire ponti e percorsi di coesione e sviluppo.

 

Occorre rendersi conto che vi è un destino da condividere. Stiamo parlando di condivisione dei benefici e delle responsabilità; e anche delle difficoltà.
Condivisione dei diritti e dei doveri. Della memoria del nostro popolo e del suo sguardo verso il futuro”.

Dynamic 1 AMP

Migranti. “La portata inedita delle migrazioni suscita apprensione. Si tratta di un’ansia, di una paura comprensibile, che non va sottovalutata. Ma non dobbiamo farci vincere dall’ansia e dobbiamo impedire che la paura snaturi le nostre conquiste, la nostra civiltà, i nostri valori. Quelli per i quali noi europei siamo un modello e un traguardo nel mondo”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A tal proposito, il capo dello Stato ha sottolineato : “Non possiamo deturpare l’immagine dell’Europa, come luogo di libertà, di democrazia, di diritti, per renderla meno attraente. Il tema delle migrazioni, oggi, rende evidente come ci si realizzi davvero insieme agli altri e non da soli”, dice.
“Nessuno – ammonisce Mattarella – può augurarsi che si verifichino spostamenti migratori sempre più imponenti ma così rischia di avvenire se ci si illude di risolvere il problema con un “vietato l’ingresso” e non governando il fenomeno con serietà e senso di responsabilità. Ci può soccorrere, permettendo di governarlo in sicurezza, soltanto il principio che ci si realizza con gli altri. Che vuol dire far crescere – sul serio e presto – possibilità di lavoro e di benessere nei Paesi in cui le persone hanno poco o nulla, perché, in concreto, il loro benessere coincide pienamente con il nostro benessere”.

Terrorismo. “Con la nostra civiltà, e senza rinunciare ad essa, sconfiggeremo anche i terroristi. Che seminano morte per tentare di cambiare i nostri cuori e le nostre menti. E’ questa una sfida per gli Stati democratici. Ma anche per le religioni”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Il dialogo tra le fedi – sostiene il capo dello Stato al Meeting di Cl – è oggi una necessità storica, è una condizione per conquistare la pace. Il dialogo tra le fedi è un atto di umiltà, che può riconciliarci con la storia dell’uomo. E’ questo un tema di grande valore spirituale, che ha fortissime implicazioni politiche e sociali. Dialogo tra credenti di religioni diverse, dialogo sul destino dell’uomo tra credenti e non credenti: ecco un terreno sul quale la cultura europea può dare, ancora una volta, un apporto straordinario”.

Dynamic 1 AMP

Unità. Oltre che sull’immigrazione, l’intervento del presidente Mattarella, che ha inaugurato anche la mostra dedicata ai settant’anni della Repubblica, si è focalizzato sull’unità: “Gli inevitabili contrasti che animano la dialettica democratica non devono farci dimenticare che i momenti di unità sono decisivi nella vita di una nazione. E che talvolta sono anche doverosi. È un grande merito saperli riconoscere. Un Paese che non sa trovare occasioni di unità, diventa più debole”.

E ancora: “L’egoismo non genera riscatto civile. Può dare a qualcuno l’illusione di farcela da solo, mentre altri soccombono. La tentazione dell’isolamento rischia di pregiudicare anche le grandi opportunità di comunicazione che la scienza ci mette a disposizione, sovvertendone la funzione. Basta pensare alla tendenza di molti di collegarsi sul web soltanto a quelli che la pensano come loro, in circuiti ristretti e chiusi”.

Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato che “il nostro Paese è segnato da faglie antiche. A queste si sono aggiunte nuove divisioni, quelle prodotte dal naturale mutamento delle condizioni, non sempre regolato in maniera equilibrata, e quelle provocate dalla lunga crisi economica degli ultimi anni. Dobbiamo lavorare con impegno per ricomporre le ferite e rendere l’Italia più robusta, più solidale, più competitiva, più importante per la costruzione europea”.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version