Raggi: il no a Roma 2024 è per i costi, non per la corruzione

La sindaca interviene in audizione in commissione Beni culturali al Senato: "Diciamo no indebitamento a beneficio di pochi"

Virginia Raggi con  Andrea Marcucci, presidente della Commissione Cultura e Sport del Senato
Virginia Raggi con Andrea Marcucci, presidente della Commissione Cultura e Sport del Senato
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27 Settembre 2016 - 16.17


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“Non c’è alcun tipo di sostenibilità per questi eventi”. A dirlo è la sindaca di Roma Virginia Raggi in audizione in commissione Beni culturali al Senato, motivando perché ha deciso di dire di No alla candidatura della Capitale ai Giochi olimpici del 2024. In base agli studi fatti già quando il M5S era all’opposizione in Campidoglio “evidenze storiche ci dimostrano come gli investimenti che tanto il Cio quanto i governi quanto le città dovevano sostenere per ospitare le Olimpiadi non erano mai ripagati dai ricavi ne contribuivano ad avere un legato futuro a beneficio della città”, ha aggiunto la sindaa.

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Raggi ha aggiunto: “In questi ultimi giorni si prova ad accostare il no alla candidatura Olimpica a una presunta accusa di corruzione. La corruzione a Roma è certificata dalle indagini di Mafia Capitale. Questo non è minimamente un tema preso in considerazione, altrimenti dovremmo dire ‘chiudiamo Roma’. Noi dovremo estirpare la corruzione con l’aiuto dell’Anac” ma sul fronte olimpico “alla luce delle evidenze dei costi Roma non può permettersi di indebitarsi ulteriormente. Abbiamo un debito che nel 2008 ammontava a 2 miliardi”.

“C’è una sanità che va verso la progressiva privatizzazione, si va verso la privatizzazione dei servizi essenziali e dovremmo indebitarci per ospitare una grande manifestazione di cui però beneficeranno pochi? Avremmo continuato a togliere soldi per servizi essenziali. Sarebbe stato da irresponsabile dire di sì”, ha sottolineato Raggi.

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“Come è stato fatto il patto per Milano, non vedo perché il Governo non possa sottoscrivere un patto per Roma, utilizzando proprio quelle economie che derivano dalla mancata candidatura ai Giochi Olimpici. Erano fondi che il Governo avrebbe stanziato in caso di candidatura, immagino – se è interessato allo stato della Capitale – che voglia continuare a finanziare anche in caso di mancata accettazione della candidatura”, ha concluso la sindaca.

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