Renzi: il fronte del no è un'accozzaglia. Se vincono il governo cade

L'obiettivo del premier è far capire agli elettori che Grillo, Berlusconi e D'Alema non possono accordarsi. E affonda: Silvio e Travaglio si amavano a loro insaputa.

Matteo Renzi
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20 Novembre 2016 - 10.59


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Renzi a testa bassa contro il vareigato fronte del No. Ce li vedete Salvini e Monti andare insieme a braccetto e formare un governo? “In questo referendum vediamo che c’è un’accozzaglia di tutti contro una sola persona. Senza una proposta alternativa. Ma vi rendete conto che ci sono Berlusconi e Travaglio insieme, D’Alema e Grillo insieme…”. Il premier Matteo Renzi, a Matera per una manifestazione a sostegno del ‘sì’ al referendum costituzionale, a quindici giorni dal voto, mentre il clima si fa sempre più rovente e dal Comitato del No arriva un esposto all’Agcom per l’eccessiva presenza in tv del fronte favorevole alle riforme, va all’attacco dei sostenitori del No, disposti ad ‘accoppiate’ incredibili. “Ci è risucito un gioco di coppie fantastico – ha commentato – abbiamo messo insieme Berlusconi e Travaglio, si amavano a loro insaputa. D’Alema e Grillo: uno che sostiene la politica e uno l’antipolitica. Vendola e La Russa. È bellissimo. Siamo meglio di Maria De Filippi”.

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Fiducia a rischio. Quello che il premier teme di più, nel caso di vittoria del No, non sono le ripercussioni sui mercati, ma la sfiducia dei cittadini: “Non mi fa paura cosa succederà sui mercati. Mi fa paura che cosa accadrà nei mercati rionali” quando “un Paese fa prevalere lo sconforto e sfiducia” sulla speranza. Le ragioni per le quali, prosegue, “hanno chiamato me al governo non sono perché pensavano che fossi più bravo, ma perché non sapevano dove sbattere la testa. Il Paese era bloccato, le riforme erano bloccate. Noi stiamo facendo quello per cui siamo stati chiamati, questa storia del referendum nasce dalla ragione sociale del governo”. Se vince il No, quindi, il premier non resterà a ‘vivacchiare’: “A galleggiare non sono bravo, o mi fate nuotare oppure ci sono persone più brave di me a galleggiare. Non è pensabile che si possa vivacchiare, l’italia deve cambiare. Io non faccio politica per tenermi aggrappato alla poltrona, se non si può cambiare ditelo: mandiamo gli altri, tenetevi quelli di prima”.

Il retroscena. Tra le tante ricostruzione che circolano sui quotidiani, il quadro che Renzi ha in mente è sempre lo stesso e molto semplice: “se perdo il referendum, questo governo cade. A quel punto vediamo chi sarà capace di trovare un accordo per un altro esecutivo “. Ecco il messaggio consegnato ai fedelissimi durante l’ennesimo weekend elettorale. Già l’aveva detto: niente governicchi per il fiorentino, niente inciuci e svolte tecnocratiche.

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Un premier sempre più a rischio, secondoma: “Io non giocherò sulla paura – confida agli stessi interlocutori -. Saranno gli elettori a capire la posta in gioco. E d’altra parte, immaginatevi la scena: Grillo e Salvini, D’Alema e Berlusconi che devono incontrarsi, accordarsi. A quel punto inizierà lo spettacolo. Voglio proprio vedere qual è il progetto comune di quelli del fronte del No”.

 

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