Matteo Renzi vimce le primarie del Pd con il 71%. Il dato dell’affluenza sfata completamente i timori della vigilia: tra 1,9 e 2 milioni di votanti. “Il congresso segna l’inizio di una pagina nuova, non è al rivincita o il secondo tempo della solita partita”, ha detto Renzi parlando alla sede del Pd. “Ha vinto tutto il Pd ma soprattutto quello che non si è vergognato delle cose fatte in questi anni, della legge sul dopo di noi, delle unioni civili, della legge sul lavoro, perché se ci sono 700mila posti di lavoro in più non possiamo far finta di vergognarcene, il Jobs act è una delle cose più straordinariamente di sinistra fatte”,
“Oggi – ha detto l’ex premier – abbiamo fatto qualcosa di straordinario, la democrazia è la possibilità di scegliere, grazie ai volontari, chi vi ha preso in giro non vi conosce. Il primo grazia ad Andrea Orlando e Michele Emiliano”. “Grazie alla straordinaria passione con cui Emiliano ha posto alcuni temi a iniziare dal Sud, assolutamente prioritario per il Paese. E alla forza con cui Orlando ha insistito sulla necessità di unire il partito e il Paese. Abbiamo bisogno di imparare dalle altre mozioni e lo faremo”.
“Grazie a tutte le amiche e gli amici che lavorano nel governo del Paese a iniziare da Gentiloni, a cui tutto il sentimento della nostra vicinanza e amicizia. Ci attendiamo molto da tutti voi che lavorate nel governo e lavoreremo al vostro fianco con molta convinzione”.
“Non è un partito personale – ha detto – quando 2 mln di persone vanno a votare, come si fa a dire che è il partito di uno solo con un leader forte. Può essere che il leader è forte, lo vedremo ma sicuramente ha una comunità fortissima”. “Nelle primarie del Pd c’è sangue vivo, storie in carne e ossa che lo rendono una comunità meravigliosa. E’ il rapporto con il popolo che segna la diversità del Pd rispetto a tutti gli altri. Tutti parlano di populismi, ma l’alternativa non è nel salotto, nei tweet, ma nel popolo: non avere paura della democrazia, dei voti, di fare le primarie. Non c’è alternativa alle persone”.
“A Bruxelles chiediamo un cambiamento vero, non ne possiamo più di un’ Ue che non incrocia i desideri più belli di chi vuole l’ideale europeo. Non siamo contro l’Ue, ne vogliamo una diversa, l’alternativa a populismo è il popolo”.
“Una responsabilità straordinaria!! Grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti, insieme”. Lo scrive Matteo Renzi postando su Instagram un biglietto firmato da lui e da Maurizio Martina.
Intanto proprio dalla mozione Renzi arrivano messaggi rassicuranti nei confronti del premier Paolo Gentiloni. “L’orizzonte del governo è il 2018. Da domani lavoreremo con il premier Gentiloni. Il governo Gentiloni è il nostro governo”, dice Martina.
Il ministro della Giustizia, Orlando: “I risultati danno la vittoria a Renzi, al quale ho già telefonato per fargli i complimenti, e al quale auguro un buon lavoro in un momento difficile del Paese”. “A quanti hanno condiviso la nostra mozione – ha aggiunto – dico che non smobilitiamo, perche’ la nostra pisizione sara’ quella di tutto il Pd”.
“Anche I sostenitori di Renzi – ha detto Orlando – condividono l’esigenza di un centrosinistra ampio e forte, per battere la peggiore destra che ci sia mai stata”. Orlando ha ricordato I prossimi appuntamenti elettorali, cioe’ le amministrative di giugno, le regionali in Sicilia e le politiche: “qui si giochera’ l’assetto democratico del nostro paese, e occorrera’ tutta la nostra energia”.
Il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha chiamato Matteo Renzi per congratularsi con lui e offrirgli “collaborazione leale”. Emiliano lo ha detto parlando con i giornalisti a Bari. “Renzi – ha aggiunto Emiliano – ha detto che dobbiamo vederci presto. Nella sua voce ho sentito un pizzico emozione che mi fa sperare abbia imparato la lezione”.
“Fronte democratico – ha evidenziato – non esisteva, la nostra area ce la siamo inventata in pochi mesi. Ora migliaia e migliaia di militanti del Pd esistono e vogliono costruire il futuro del Pd. Noi siamo certi di essere il futuro Pd che tiene dentro tutti e rispetta i valori fondanti che il Pd deve presidiare. Uno su tutti, stare dalla parte degli ultimi”.
“Noi vogliamo ricostruire il Pd che è in macerie dovunque, dal nord al centro. Si sono dimezzati gli elettori alle primarie. Bisogna ricostruire il partito. La responsabilità principale spetta al segretario ma noi faremo quanto necessario per ricostruirlo assieme a lui. Anche facendogli opposizione, ma con lealtà, intelligenza e nel merito. Mai per principio”.
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