Più navi per contrastare il traffico di migranti: la richiesta di al-Sarrāj a Gentiloni

Il premier libico ha chiesto al governo italiano un sostegno tecnico con unità navali. Bonino: "Accordo di Parigi? Speriamo regga"

Il premier libico al-Sarrāj chiede aiuto all'Italia: ci servono più navi per pattugliare le coste
Il premier libico al-Sarrāj chiede aiuto all'Italia: ci servono più navi per pattugliare le coste
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26 Luglio 2017 - 15.49


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Più navi alla Libia. Lo chiede al-Sarrāj. La Libia di Fāyez Muṣṭafā al-Sarrāj alza la posta. Per contrastare con maggiore incisività il traffico di esseri umani, che partono dalle coste del Paese africano diretti in Italia, il premier del governo di unità nazionale di Tripoli ha chiesto più navi all’Italia.

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Al-Sarrāj  ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni,per chiedere al governo italiano un sostegno tecnico con unità navali. Lo ha reso noto lo stesso premier Gentiloni, spiegando che “l’istanza è all’esame del nostro ministero della Difesa”. “Questa richiesta – ha aggiunto – può rappresentare una novità molto importante nella lotta ai trafficanti in Libia”.
Da parte sua, al-Sarrāj non ha nascosto “le difficoltà sulla nostra strada” ringraziando l’Italia “per il ruolo estremamente importante svolto dalla Guardia costiera”. “È necessario – ha aggiunto – fare più sforzi perché la Guardia costiera libica sia in grado di contrastare l’immigrazione clandestina e possa disporre di tecnologie avanzate per controllare le nostre coste”.

Il leader di Tripoli ha inoltre chiesto di concentrare gli sforzi sul “controllo dei confini della Libia” in modo che si riesca a far tornare i migranti nei loro Paesi  “e a gestire con maggiore efficacia l’attuale crisi migratoria”.
Bonino su accordo Macron: “Non è scontato che regga”. “L’intesa di Parigi sulla Libia? Speriamo funzioni ma non lo darei per scontato, la situazione in quel Paese è molto complessa”. All’indomani del patto siglato all’Eliseo alla presenza di al-Sarrāj e del generale Haftar, il capo dell’esercito nazionale libico, Emma Bonino si è espressa sul risultato raggiunto: un decalogo i cui punti fondanti prevedono – in prospettiva di una pacificazione del Paese – il cessate il fuoco e le elezioni in primavera, oltre a una gestione più razionale dei flussi migratori. Bonino è intervenuta nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte in sostegno alla campagna di raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che punta al superamento della Bossi-Fini.

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