Una bufera nel Pd, visto che parliamo della seconda carica dello Stato: il presidente Pietro Grasso ha rassegnato le dimissioni dal Gruppo del Partito Democratico e, ai sensi del regolamento, sarà iscritto d’ufficio al Gruppo Misto del Senato. È quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del Senato.
Il motivo? Molti parlano di una marcia di avvicinamento dell’ex magistrato anti-mafia a Mpd di Bersani ma le cose sono differenti
La legge elettorale
La decisione arriva nel giorno in cui il Senato ha approvato la nuova legge elettorale sulla quale il governo di Paolo Gentiloni ha posto cinque questioni di fiducia.
Nelle scorse settimane Grasso si era impegnato in prima persona per evitare che il Governo ponesse la questione di fiducia anche in aula a Palazzo Madama, per evitare di blindare la riforma elettorale.
Il retroscena
La decisione di Pietro Grasso di lasciare il gruppo Pd al quale è iscritto dall’inizio della legislatura e che aveva confermato anche dopo l’elezione alla presidenza del Senato arriva poco dopo l’approvazione della legge elettorale che ieri aveva già lasciato intravedere, durante il dibattito sulle fiducie al ‘Rosatellum’, il disagio dell’inquilino numero uno di palazzo Madama.
Messo alle strette dal senatore M5S Vito Crimi, che lo aveva esortato a dimettersi “per non rendersi complice” e potersi così appuntare una medaglia al petto, anche rispetto alla ‘sua’ Sicilia, Grasso aveva replicato con toni e parole più ‘veementi’ del solito. “Non ho bisogno di medaglie ma ho il senso delle istituzioni. Come tutti sanno -aveva detto Grasso- il motivo per cui non ho accettato la candidatura in Sicilia è stato per potere continuare, con senso delle istituzioni, a espletare la mia funzione in quest’assemblea”.
E ancora, quasi a prefigurare le somme che si apprestava a tirare da questo passaggio cruciale della legislatura: “Ritengo che questo sia il mio compito in questo momento. Le mie decisioni personali sono altra cosa. In questo momento io faccio il Presidente del Senato e vado avanti con il mio compito. Quali che siano le mie decisioni personali e le mie intime motivazioni -aveva sottolineato Grasso- posso dire che può anche essere più duro resistere e continuare, piuttosto che abbandonare con una fuga vigliacca. Si può esprimere il malessere, ma non è detto che, quando si ha il senso delle istituzioni, si debba obbedire ai propri sentimenti. È chiaro?”. Oggi, forse lo è di più.
Le reazioni
Mdp plaude alla scelta di Grasso. “Chi serve lo Stato si trova spesso dinanzi a scelte difficili ed è proprio per questo che apprezzo il senso delle istituzioni sempre dimostrato dal Presidente del Senato – dichiara Roberto Speranza -. Rispetto profondamente la decisione di lasciare il gruppo del Pd dopo le ultime gravissime scelte compiute. La politica ha oggi più che mai bisogno di buoni esempi. Noi continueremo ad impegnarci per dare vita a quel progetto visionario a cui proprio Piero Grasso ha fatto riferimento nel suo intervento a Napoli”.
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