Lui, Matteo Salvini. Che da anni strizza l’occhio ai peggiori fascisti. L’altro Luca Traini che gli stringe la mano mostrando una bella croce celtica tatuata nell’avambraccio e che sarà per due anni militante marchigiano della Lega- Noi per Salvini e che oggi viene presentato come il pazzo.
Una foto scattata nel 2015 all’Abbadia di Fiastra durante un’iniziativa del Carroccio e dove l’ammiratore del Duce e poi di Matteo Salvini stava in prima fila.
Una foto resa nota da Cronache maceratesi.
La verità è un’altra: Salvini, al pari di alcuni suoi compari/camerati della destra estremista e razzista italiana, da anni usa il linguaggio violento dell’intolleranza e il suo messaggio è un’istigazione alla violenza.
Ora il leader della Lega cerca di dare la colpa gli altri.
“Se c`è qualcuno che ha colpa è il governo che ha fatto entrare centinaia di migliaia di clandestini senza alcun controllo. L`immigrazione se non è gestita porta al caos, alla rabbia e allo scontro sociale. Lo ripetiamo da anni. Io fino al 5 marzo non sono nemmeno al governo. Non vedo l’ora di andarci per riportare sicurezza in Italia. Detto questo chiunque spara per strada è un delinquente, qualunque sia il suo colore e indipendentemente se sia fascista, comunista o venusiano. E i criminali con noi non c’entrano, né fascistoidi né comunistoidi: sono categorie superate. Io condanno: punto. Poi però vado a capo e mi chiedo la causa, per risolvere il problema. Delle ragioni, purtroppo, ci sono. L’odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l’Italia di clandestini”.
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