Berlusconi querela Di Maio e attacca Salvini: "sbaglia su moschee e leva".

Il Cavaliere: "il razzismo in Italia non esiste. Non mi preoccupano i rigurgiti neofascisti"

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

9 Febbraio 2018 - 09.46


ATF AMP

Silvio Berlusconi ha querelato Luigi Di Maio, è tornato a sottolineare le divisioni con Matteo Salvini e la Lega, ha detto che in Italia non esiste razzismo e ha suggerito al Pd di cambiare nome. Sono queste le ultime mosse della campagna elettorale del leader di Forza Italia.
Berlusconi va subito all’attacco di Luigi Di Maio, candidato premier del M5s, che aveva detto come “il Cara di Mineo lo hanno istituito i leghisti e i forzisti, su cui hanno fatto business gli uomini di Berlusconi” e ancora che l’ex premier è “la rovina della patria”.
“Di Maio sul Cara di Mineo? Merita solo una risposta, ha detto Berlusconi, ho incaricato i miei legali di occuparsene, ho già dato incarico di denunciarlo. Se esistesse il rischio che un personaggio come Di Maio andasse al governo sarebbe una catastrofe. Sono una setta che dipende da un unico capo”.
Poi le grandi divisioni all’interno del centrodestra. “Salvini è pirotecnico, ha affermato Berlusconi, le moschee non si possono chiudere, come dice la nostra costituzione c’è libertà di religione”. E stronca l’idea di Salvini di un ritorno alla leva obbligatoria. “Sono contrario al ritorno della leva militare. Nel programma del centrodestra non ne abbiamo parlato”.
Berlusconi non risparmia critiche neanche a Giorgia Meloni e ribadisce che non andrà alla manifestazione ‘anti inciuci’ promossa dalla leader di Fdi. “Perché dovrei assumere l’impegno su una cosa ovvia? Non ci sarà nessun accordo con il Pd, ha affermato Berlusconi, perché noi con il centrodestra garantiremo un governo stabile. Io non vedo la necessità di liturgie dannose che possono far pensare ad un’ipotesi di accordo. Io rispetto le scelte degli alleati se vogliono chiedere ai loro candidati un accordo anti inciuci”.
Dopo i fatti di Macerata Berlusconi è tornato a parlare di immigrazione e delle posizioni del centrodestra ribadendo la necessità di rimpatriare chi non ha titolo per stare in Italia. “Io non credo che possa essere attribuito a me qualcosa che possa andare nella direzione di far aumentare il razzismo: io non ho mai detto di cacciare ma di rimpatriare. Il razzismo non c’è ma potrebbe rinascere se non contrastiamo l’immigrazione clandestina. Cosa dovremmo fare di queste persone clandestine che non hanno titolo per vivere in Italia? Chi non ha di che vivere è la manodopera ideale per la criminalità organizzata ed il terrorismo”.
Ritorno del fascismo? “Se gli italiani hanno paura, ha detto Berlusconi, la colpa è della politica dei governi di sinistra, nella sua miopia, la sinistra, non capisce che i rigurgiti neofascisti nascono dal fatto che i cittadini non si sentono tutelati dallo Stato. Non mi preoccupano i rigurgiti neofascisti, che sono limitati, ma mi preoccupa che i cittadini non siano protetti”.
Per chiudere un suggerimento al leader del Pd. “Renzi un merito lo ha avuto ed è quello di aver eliminato i comunisti per cui gli consiglierei di cambiare il nome del partito da Pd a socialdemocratico”.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version