La sua versione è totalmente opposta a quella della moglie: “E’ evidente che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione”: così Gregorio De Falco, ufficiale di marina e candidato M5s, ha commentato le notizie relative alle accuse di violenze in famiglia. E ha spiegato che, poiché si sta separando dalla moglie “le difficoltà di trovare un accordo economico è il motivo scatenante di un recente alterco”, ma ribadisce che questo “non mi ha visto attore di violenze”.
Le accuse di Renzi
Pd non cavalca “la schifezza che abbiamo visto”, ma se c’è “qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no”. A indicarlo, parlando del caso del capitano di fregata e candidato M5s Gregorio De Falco, è il segretario Pd, Matteo Renzi, secondo il quale “sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì”.
Per Renzi, infatti, “la lotta alla violenza contro le donne deve essere patrimonio di tutti”. Il riferimento è a una segnalazione, relativa a un episodio di violenza della scorsa settimana che coinvolge proprio l’ufficiale di marina (diventato famoso per il suo “Salga a bordo” rivolto al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, durante il naufragio della nave da crociera), quando, secondo quanto riportato dalla moglie, “mio marito, in stato di alterazione, durante un’accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie”.
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