Olimpiadi, Grillo cambia idea: sì a Torino 2026

Dopo aver detto no a Roma ora il MoVimento ci ripensa: sì ma a basso costo e senza impatto ambientale. Le stesse proposte da Berdini a Roma che fu poi cacciato da assessore

Torino 2026
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10 Marzo 2018 - 11.12


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La prova provata che hanno detto tutto e il contrario di tutto. “Le Olimpiadi? Grande occasione per Torino e M5s. Dimostreremo di saperle fare a zero debiti e in modo sostenibile”. Parole di Beppe Grillo riprese dai giornali all’assemblea di attivisti a Torino, dove la sindaca Appendino ha presentato una lettera per comunicare al Cio la manifestazione d’interesse ad avviare un dialogo per la candidatura o meno ai Giochi invernali del 2026. Dalla Camera di Commercio uno studio di prefattibilità; ok dai costruttori.
L’apertura di Grillo a un’eventuale manifestazione di interesse per la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026 viene presa come una svolta, dopo il no della sindaca M5s Virginia Raggi a Roma 2024. Ora tocca a Chiara Appendino scrivere al Comitato Olimpico italiano, per comunicare la manifestazione d’interesse dell’amministrazione ad aprire un dialogo con i tecnici del Cio al fine di decidere se candidare o meno la città. “Torino 2006 è stata una disfatta completa con uno sperpero di denaro pubblico colossale. Le uniche opere positive per la popolazione sono state il completamento della autostrada Torino Pinerolo e la metropolitana”, scriveva così Grillo sul suo blog nel 2013.
La Stampa ha anticipato il contenuto del documento “che i Cinquestelle dovrebbero mettere in votazione mercoledì nel corso della riunione del Consiglio metropolitano dove sono già stati depositati due testi del centrosinistra e del centrodestra pro-candidatura”.
”Nel testo, – continua il quotidiano torinese, – si sottolinea la necessità di ‘un progetto di ottimizzazione e salvaguardia del corretto e minimo uso delle risorse naturali e in generale a basso costo e a minimo impatto ambientale attraverso la rigenerazione e il riuso di impianti e strutture esistenti’. E per quanto riguarda i villaggi olimpici si parla di riuso temporaneo e/o social housing per contrastare l’emergenza abitativa e anche la loro trasformazione in residenze universitarie e ambienti di coworking”.


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“Nel documento presentato dalla sindaca Appendino nel corso dell’assemblea degli attivisti del M5s – conclude La Stampa – si possono cogliere le aperture verso l’ala ortodossa contraria ad una nuova candidatura di Torino”.
La Camera di Commercio di Torino, intanto, ha presentato lo studio di prefattiblità per la candidatura del capoluogo piemontese ad ospitare i giochi olimpici e paralimpici invernali 2026, vent’anni dopo l’edizione del 2006. L’incontro si è svolto presso il centro congressi Torino incontra. “Questo studio è la prima tappa – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte alla platea. – C’è un’opportunità unica, non sprechiamola”. Del gruppo di lavoro fanno parte, tra gli altri, Mimmo Arcidiacono, ex direttore dell’Agenzia di Torino 2006, il patron di BasicNet Marco Boglione, l’imprenditore Giorgio Marsiaj e Tiziana Nasi.
“Condividiamo e sottoscriviamo interamente il dossier e le posizioni presentate stamattina dalla Camera di Commercio”, ha affermato il presidente del Collegio Costruttori di Torino, Antonio Mattio, a proposito dell’ipotesi del bis olimpico nel capoluogo piemontese nel 2026. “Lo studio – rimarca Mattio, – contribuisce a rafforzare e ribadire le due linee guida per il progetto che i costruttori considerano fondamentali, e cioè sostenibilità e rigenerazione”. “La possibilità di sfruttare nuovamente gli impianti di Torino 2006, senza contare la prospettiva delle residenze per gli atleti che potrebbero essere riconvertite per l’housing sociale e le residenze universitarie – aggiunge – rappresenta un’opportunità unica per l’edilizia e il territorio”.

 

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