Cara Isoardi, non abbiamo lottato per un secolo per stare "all'ombra" dell'uomo
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Cara Isoardi, non abbiamo lottato per un secolo per stare "all'ombra" dell'uomo

Questa signora è la conduttrice di due rubriche della trasmissione Unomattina, su Ra1. Il servizio pubblico. Il suo messaggio maschilista passa.

Isoardi con Salvini
Isoardi con Salvini
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

15 Marzo 2018 - 11.12


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“Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso si danno arretrando. Stando nell’ombra”.
Lo ha detto con una totale semplicità e spontaneità da creare imbarazzo in qualunque donna, anche non femminista ma con un briciolo di dignità e amor proprio e in tanti uomini con un cervello. Per carità, se ha deciso di fare un passo indietro per il suo Lui, è una decisione sua e nessuno può metter bocca. Ma questa signora è la conduttrice di due rubriche della trasmissione Unomattina, su Ra1. Il servizio pubblico. C’è dunque una famosa conduttrice che potrebbe diventare la compagna del Premier italiano e che parla come una moglie degli anni “50. Come la moglie di Erdogan, forse. Lo stesso Salvini dovrebbe provare vergogna per una tale affermazione. Ma loro non erano quelli che le donne e gli uomini sono uguali (non come nell’Islam).
Ma è anche vero che sono quelli che gli stupri sono crimini solo se a compierli è un nero. Che il femminicidio è una invenzione della Sinistra e che fanno eleggere uno come Simone Pillon nelle loro fila che qualche giorno fa ha detto di voler sconfiggere la stregoneria.

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E’ vero che la Isoardi non sarebbe neppure da prendere in considerazione, non è mai stata e mai sarà una intellettuale o una suffragetta, ma la sua frase non può essere ignorata perché, che ci piaccia o no, è una influencer. Le sue parole entrano nella testa di milioni di italiani e italiane e purtroppo fissano in modo indelebile un messaggio ancora una volta maschilista, fondato sulla donna costola dell’uomo e non protagonista indiscussa della sua vita. La cosa preoccupante, che passa quasi come un messaggio politico, è che lei non ha semplicemente raccontato una sua scelta ma lo ha fatto invitando anche le altre donne a compiere la stessa. Tali inviti vanno subito isolati e criticati. Perché l’educazione e la cultura passano dagli esempi e se questo è il messaggio che lancia una conduttrice Rai, la strada che abbiamo da fare per una parità sostanziale e di dignità tra i sessi è veramente in salita. 

 

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