Parole durissime di un politico di lungo corso notoriamente prudente: “Penso che Martina abbia ragione, l’atteggiamento di Renzi fa molto male al Pd. Oggi i partiti personali sono di moda ma in tutto il mondo funzionano fino a quando il leader vince. Quando si perde in un referendum, alle regionali, alle amministrative, alle politiche, si dimezzano i consensi, i partiti personali perdono”. Lo ha detto l’ex capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda: “Quando ci si dimette bisogna abbandonare il campo”.
In direzione giovedì sarà resa dei conti? “Le conte vere – osserva – si fanno al congresso. Il Pd ha bisogno con urgenza di un congresso serio e ben preparato, che dia atto del profondo cambiamento dei nostri equilibri interni. Il risultato elettorale ci dice che tra i nostri iscritti ed elettori la maggioranza che ha vinto l’ultimo congresso è diventata minoranza. Vedo dai sondaggi che oggi Renzi è meno popolare di Martina e Gentiloni, per non citare Salvini e Di Maio. E questo vorrà pure dire qualcosa”.
Gentiloni ci pensa? “E’ Gentiloni che deve parlare di Gentiloni, non io. Serve il congresso perché il Pd è un perno decisivo della democrazia. Soltanto il Pd può garantire la stabilità democratica, in un momento in cui si fronteggiano i 5 Stelle della Casaleggio associati e il centrodestra di Salvini e Berlusconi”, conclude.
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