Tentativo per un governino Lega-M5s: Di Maio disponibile a non fare il premier

Il capo politico grillino ha però chiesto ancora l'esclusione di Forza Italia. Si attende la risposta di Salvini

Il murale Di Maio Salvini
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6 Maggio 2018 - 08.15


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Domani è previsto l’ultimo giro di consultazioni. Sono ore di attesa che la Lega con tutto il centrodestra e il M5s si stanno prendendo prima di gettare la spugna e consegnare nelle mani del presidente della Repubblica l’indicazione di una soluzione che faccia uscire il Paese dallo stallo. Oppure rilanciare con una nuova proposta. Si affaccia l’ipotesi di una rinuncia di Di Maio alla premiership in cambio di uno strappo di Salvini con Berlusconi.
Il segretario della Lega ha fatto la sua ultima offerta al M5s chiedendogli un accordo per governo a tempo che possa portare a una nuova legge elettorale e sterilizzare l’aumento dell’Iva. Una soluzione che non soddisfa appieno il Movimento, ma tuttavia ancora in piedi per ricucire un dialogo con la Lega, rimasto del resto l’unico interlocutore possibile.
La risposta a Salvini è da valutare ma la sua offerta veramente arriva in ritardo”, si sbilancia il senatore M5s Vito Crimi che, intervistato da Maria Latella che gli chiede un pronostico sulle chance di un accordo tra M5s e Lega, è in qualche modo possibilista: “Metà e metà. L’altra metà e che si voti a giugno”. Luigi Di Maio tornerà in Tv nelle prossime ore e lì, con molte probabilità, potrebbe dare la sua ultima parola. Resta il fatto che gran della base e molti esponenti M5s danno come chiusa la porta. Tant’è che lo stesso Crimi aggiunge che “Salvini non è credibile, ogni volta cambia posizione: e comunque – prosegue – noi le condizioni le abbiamo poste da tempo, ci sediamo ad un tavolo e discutiamo di temi per cittadini. Ma discutono Luigi Di Maio e Salvini. Punto. Senza terzi incomodi”.
Ieri, in serata, si è svolto un altro vertice tra i Cinque Stelle per decidere le prossime mosse. “Non abbiamo alcuna voglia di ribattere su posizioni che già sono note da tempo”, filtra dal Movimento. Come a ribadire il no a un asse che veda Silvio Berlusconi in prima linea. Ma si fa largo l’ipotesi di un Di Maio disposto a un passo indietro sulla premiership in cambio di uno strappo del Carroccio con il leader forzista. Ipotesi che alla Lega non dispiacerebbe.

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