Salvini dice no a Di Maio poi rilancia: governo politico come quello già presentato

Il grillino aveva chiesto al Quirinale di dare una nuova possibilità. Ma il leghista prima ha chiuso le porte e poi riproposto l'esecutivo guidato da Conte

Salvini e Mattarella
Salvini e Mattarella
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30 Maggio 2018 - 09.20


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Un ultimo tentativo o una sfida lanciata ben sapendo che non sarebbe stata raccolta? “Come Lega le abbiamo provate tutte per dare un Governo a questo Paese. Con il centrodestra non andava bene, con i Cinque Stelle non andava bene. Noi ci siamo. Basta che non perdano più tempo e non prendano più in giro le persone. O si beccano il programma e la squadra che abbiamo presentato oppure facciano altro e ci facciano votare”. Il segretario della Lega Matteo Salvini a Sarzana. 

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Le dichiarazioni della mattina

Di Maio, rimangiandosi l’accusa di alto tradimento e tendendo la mano al Colle perché il governo Lega-M5s potesse partire in questa legislatura. Appello rilanciato da Giorgia Meloni, che si era detta disposta a mettere i voti di Fratelli d’Italia a sostegno della maggioranza.
Invece (almeno al momento) il no secco è arrivata dall’altro interlocutore, ossia Matteo Salvini che a Pisa ha usato toni assai diversi: “Spero che si torni al voto prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali”.
E poi: “La riapertura di Di Maio? Non siamo al mercato ed è anche una questione di dignità. Abbiamo provato a fare un governo con il centrodestra e poi con i cinque stelle ci hanno sempre detto no. Non svendiamo l’Italia”. “Leggo anche importanti commentatori che sui giornali mi chiedono di fare un gesto nobile chiedendo aiuto al Pd e allora voglio dire chiaro e tondo che noi non faremo mai un governo con Renzi e con il Pd”, ha concluso. 
E ha aggiunto: “Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ci hanno sempre detto no”. “All’ipotesi di un governo giallo-verde ci abbiamo lavorato per un mese inutilmente ma io ho una dignità politica e soprattutto l’Italia non è schiava di nessuno: i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi e i francesi quelli dei francesi ma agli italiani ci pensiamo noi”, ha aggiunto.
“Andremo al voto insieme a chi sostiene il nostro programma. Perché l’Italia non può essere il paese che continua solo a dire ‘signorsì’ all’Europa”.

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Insomma, i leghisti continuano la loro polemica contro l’Europa e, in particolare, contro i tedeschi e l’odiata Germania. Ma non tutti i tedeschi sono indigesti alla Lega: Matteo Salvini è da anni in rapporti più che ottimi con Alternative fur Deutschland (Afd), partito della destra oltranzista tedesca, oltre che con il movimento estremista ‘Pegida’, divenuto famoso l’anno scorso in Germania per le sfilate notturne organizzate in numerose città tedesche contro la presunta ‘islamizzazione’ del paese. 
Come già mostrato in un altro articolo Salvini ha rapporti con Goetz Kubitschek, editore della Sassonia – Anhalt, discussa casa editrice di estrema destra i cui libri sono “letture obbligatorie nei milieu della destra e incoraggiano la crescita della scena” scrive Spiegel. Kubitschek fu quello che definì il monumento all’Olocausto di Berlino ‘una vergogna’.

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