Un altro episodio che la diuce lunga sui rischi di ulteriore deriva autoritaria ora che si è insediato il reazionario governo del sedicente Cambiamento con al Viminale in espondente dell’estrema destra xenofoba tutto manganello e razzismo: a Ivrea Matteo Salvini ha tenuto un convegno a sostegno del candidato di centro destra Stefano Sertoli quando un gruppo di manifestanti, attivisti Radicali e di Amnesty International, hanno srotolato uno striscione poco lontano dal luogo del comizio, in cui si chiedeva verità per Giulio Regeni, riguardo il quale Salvini ha recentemente detto che “non è importante”.
Immediatamente, il gruppo è stato fermato e identificato dai funzionari di polizia che seguivano Salvini, che ha schedato i manifestanti che “protestavano con civiltà contro l’inciviltà di Matteo Salvini” come scrive su Facebook l’ex consigliere comunale di Torino, Silvio Viale, che aggiunge: “bravi ragazzi. Sono orgoglioso di voi, Inseguiremo Salvini in ogni dove”.
A spiegare meglio cosa è accaduto è una ragazza, attivista del gruppo, che ha spiegato che “siamo stati fermati, ci hanno fatto le foto, chiesto i documenti e schedati. Non mi hanno neppure fatto avvicinare e, quando ho chiesto spiegazioni, hanno minacciato di portarmi via”.
Argomenti: Giulio Regeni matteo salvini