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Era il 15 settembre 2017 quando Luigi Di Maio tuonò. “La Lega Nord prima parlava di Roma ladrona e ora urla al complotto: abbiano almeno la decenza di restituire i soldi”. Lo ha detto in una conferenza stampa a Montecitorio il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio. In una conferenza stampa sulle pensioni prilivegiate, l’attuale vicepremier disse:” Racconteremo ai cittadini che ci sono oltre centro parlamentari che non hanno partecipato alla spartizione di privilegi medievali. Inoltre diciamo una cosa a Salvini e alla Lega: invece di gridare al complotto, restituiscano i soldi che hanno sottratto ai cittadini. E il Pd non si azzardi a criticare questa conferenza stampa: Renzi deve smetterla di dire che anche loro restituiscono: versano parte dello stipendio al partito poi mandano in cassa integrazione i loro dipendenti che paghiamo noi. Non possono criticarci su nulla””.
A sostenere Di Maio allora intervenne anche Di Battista che aggiunse piccatissimo: ”La Lega si sente sotto attacco della magistratura. Hanno preso quattrini pubblici, se li è intascati e Salvini dice che ha tutti contro. È un mondo alla rovescia. E noi che non vogliamo quattrini pubblici siamo costretti a fare degli atti di rinuncia”.
Salvini annunciò querele. Oggi sulla vicenda, dopo la sentenza della Cassazione, terzo grado di giudizio, è caduto il silenzio mortale dei 5 Stelle. Onestà a intermittenza, insomma.