L’ex capogruppo dem al Senato, Luigi Zanda, non le manda a dire all’ex segretario. Oggi in un’intervista a Repubblica commenta: “Renzi non ha più argomenti, ma va lealmente battuto alle primarie. Preferisco la sobrietà dello stile di Gentiloni al metodo maramaldesco che ci ha fatto perdere il referendum costituzionale 60 a 40”.
Sull’intervento di sabato di Renzi, Zanda osserva: “È stato un intervento molto lungo, comiziante e ha impresso all’Assemblea una torsione rispetto a quello che doveva essere l’oggetto della discussione. Oggi parlare di politica è partire dalla grande questione italiana che è la tenuta della democrazia. Da un lato – spiega – c’è il Pd che difende la democrazia parlamentare e rappresentativa, fortemente europeista, la sensibilità ai diritti sociali e della persona. Dall’altro c’è il duo Lega-Cinque Stelle che tende verso una pseudo democrazia sovranista, molto solidale con i governi autoritari di stampo putiniano. È su questo che il Pd avrebbe dovuto fare la sua assemblea e su questo si deve impegnare nei 7-8 mesi che ci separano dalle elezioni europee”.
“L’analisi del voto – aggiunge l’esponente Pd – non può risolversi in accuse e insinuazioni senza fondamento, senza argomenti. E poi non possiamo fermarci al 4 marzo. Il Pd viene da 3 consecutivi anni di sconfitte. É la lunga fase negativa che dobbiamo spiegare”.
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