Lo aveva attaccato e deriso ieri ed è tornato a fare il villano contro la terza carica dello Stato oggi.
E fin qui tutto normale per uno abituato a volgarità, come quella di aver dato della bambola gonfiabile a Laura Boldrini, allora presidente della Camera.
Ma adesso che sullo scranno più alto di Montecitorio c’è Roberto Fico, è fin troppo eloquente l’assordante silenzio dei grillini, soliti strepitare, dare l’assalto ai social, creare hashtag e tempestare le agenzie di comunicati quando viene toccato uno di loro o c’è qualcosa che no va.
Ma su Roberto Fico no. Segno evidente – perché l’autonomia dei singoli militanti M5s è pari a zero virgola – che i capi del Movimento hanno deciso di stare zitti e di non spendere una parola verso il loro esponente.
In altri termini M5s ha scelto la linea razzista e di conseguenza ha scelto di non difendere Roberto Fico.
Tant’è che dopo l’attacco di mercoledì, Salvini è tornato a ironizzare grevemente contro Fico “Con Di Maio – ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno i microfoni di Radio Rtl 102.5 – sto lavorando molto bene, è una persona seria, coerente e rispettosa di quello che c’è nel contratto di governo. Qualcun altro, invece, ha tanto tempo per parlare. Penso, appunto, al presidente della Camera, che mi sembra ogni tanto dica e faccia l’esatto contrario di quello che dicono e fanno altri esponenti del governo, sia della Lega che dei Cinque stelle. E’ un problema loro, che si risolveranno loro…”. “Onestamente – ha aggiunto -, non vado a letto pensando a Fico, né mi sveglio pensando a Fico…Sto aspettando che si svegli mia figlia per farle il latte con il miele…”.
Cronache dal governo che orano associare alla parola Cambiamento, mentre è solo un ritorno al passato più buio.
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