I democratici si avviano al Congresso ma i coltelli sono ben affilati, soprattutto dopo che Renzi, con la sua idea di creare comitati civici ha fatto sorgere il sospetto di un’iniziativa destinata a creare un partito nel partito che sia pronto a restare o ad andare via a seconda delle circostanze e delle convenienze.
“L’idea di assecondare la spinta securitaria ci ha coinvolto. Abbiamo pensato che fosse giusto. Invece proprio non si può. Questi vorrebbero che se spari in casa tua nessuno, nemmeno il giudice, possa chiedere conto. Vorrebbero farci retrocedere all’età della pietra”. Lo afferma l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Alle urne “abbiamo preso un colpo micidiale, enorme. Ma inutile colpevolizzare chi non ci ha votato”, dice Orlando. “I 5Stelle hanno preso i nostri, e noi stiamo prendendo quelli che votavano Forza Italia. Perciò dico che serve il congresso”, sottolinea Orlando. “Quando si smarrisce il senso della comunità, quella rete di protezione e di prudenza che ti costringe a non dire tutto ciò che pensi del tuo compagno… Ne parlavo con Minniti l’altroieri. Ti senti solo, e pensi di risolvere da solo la questione, magari prendendo a male parole chi ti sta a fianco”.
Renzi, aggiunge, “si sente il centro del mondo, pensa che le sorti del Pd dipendano dal suo destino personale”. Alle elezioni “per un soffio sono stato candidato, perché poi ho saputo che Renzi aveva intenzione di farmi fuori proprio”, ma “la cosa più triste – dichiara Orlando – è la rottura che senti con il tuo popolo. Esco di casa a La Spezia e vedo alcuni di quelli con cui ho fatto politica per tutta la vita che sono divenuti grillini, o sovranisti con qualche punta di xenofobia. Io non li incolpo, abbiamo sbagliato anche noi, sottovalutando alcuni segnali”.
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