La resistenza del sindaco Orlando: non applicherà il decreto sicurezza di Salvini
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La resistenza del sindaco Orlando: non applicherà il decreto sicurezza di Salvini

Il primo cittadino ha dato disposizione di non applicare a Palermo, le misure del 'decreto sicurezza': puzza molto di razziale.

Leoluca Orlando
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2 Gennaio 2019 - 11.27


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Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, con una nota inviata al capo area dell’ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto “decreto sicurezza”.
Il decreto, messo a punto dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno. L’articolo 13 delle legge 132 stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza.
In sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi, come l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l’Asl) o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.
Il sindaco: non possiamo togliere diritti ai cittadini
“Su alcuni temi, e tra questi il rispetto dei diritti umani, io ho una visione e una cultura diversa da quella del ministro dell’Interno, ma qui siamo di fronte a un problema non solo ideologico ma giuridico. Non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per ‘sicurezza’ un intervento che puzza molto di ‘razziale'”.

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A dirlo è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, tornando sulla nota inviata al capoarea dell’Anagrafe, lo scorso 21 dicembre, per chiedere che lo svolgimento di un’approfondita analisi dei profili giuridici che derivano dalla recente normativa nazionale conosciuta come Decreto sicurezza.

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