A Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera, viene attribuita grande prossimità con il presidente della Camera, Roberto Fico. Come scrive l’Huffington post: diventa quindi particolarmente significativo il suo richiamo al Movimento 5 Stelle dopo la votazione su Rousseau che ha deciso di approvare l’immunità a Matteo Salvini nel caso Diciotti. “Non liquiderei così facilmente questa votazione” dice Gallo in un post su Facebook, sottolineando che oltre al 59% dei favorevoli all’immunità per Salvini c’è un 41% che chiede di cambiare ed è pronto a mobilitarsi per un ritorno ai valori fondanti del Movimento.
“Il 41% degli iscritti al M5S chiede ai vertici un cambio di passo e il ritorno ai principi del M5S. Il 41% è un numero enorme – sottolinea Gallo – E’ un 41% fatta di persone diffuse in tutto il paese, sono carne e vita di cittadini attivi che credono in un sogno da almeno 10 anni, sono cittadini che ogni giorno si impegnano, sono consiglieri comunali che dedicano la loro vita al bene comune, sono sindaci che rischiano ogni giorno. Questi cittadini si sono innamorati di un programma votato da 11 milioni di cittadini. Programma, valori e principi che il M5S è chiamato a realizzare, a raccontare, a rivendicare in modo trasparente nel Paese ma anche al suo partner di governo. La Lega fa la Lega, il M5S deve fare il M5S”.
Proprio il ritorno al Movimento delle origini è il cuore del ragionamento di Gallo. “Il M5S ha un suo programma su immigrazione e deve rivendicarlo, ha una sua idea di solidarietà, ha dei suoi valori sull’incontro tra diversità e deve rivendicarla, poi alcuni punti si raggiungeranno, altri no ma dobbiamo chiarire dove abbiamo ceduto e dove siamo riusciti a realizzare la nostra visione. Non si può abdicare ad avere una visione politica per i nostri cittadini su ogni singolo tema, ad avere un messaggio culturale per il Paese. Tante sono le cose fatte bene ma ci sono anche gravi errori. C’è qualcuno che dice che il 41% deve andarsene, qualcun altro vuole etichettare il 41% come dissidenza. Io so invece – conclude Gallo – che il 41% è pronto a mobilitarsi e vuole chiedere conto della direzione di questo governo, vuole più coerenza”.
Non mancano altre voci critiche dentro il Movimento 5 stelle. Gregorio De Falco è stato molto critico negli ultimi mesi sulla linea politica del Movimento, al punto da essere stato espulso dal gruppo: Il voto online è stato un errore politico della dirigenza che ha tentato di coprirsi le spalle – dice oggi il senatore – Credo che il parlamentare del Movimento debba seguire il programma, che prevede l’eliminazione delle garanzie”. Secondo De Falco “l’unico risultato conseguito con il voto on line è stato quello di spaccare il Movimento”.
Altra voce tradizionalmente molto critica con i vertici è Ugo Forello, consigliere comunale M5S di Palermo. “Il risultato delle consultazioni rappresenta un risultato sorprendente” dice, “oltre il 40% dei voti, nonostante la costruzione tendenziosa ed errata del quesito, nonostante l’indirizzo e le pressioni espresse dai vertici del Movimento, hanno difeso uno dei principi fondamentali per cui i 5 stelle sono nati – dice Forello – Paola Nugnes, Elena Fattori, il Presidente Roberto Fico, i sindaci Raggi, Appendino e Nogarin e tantissimi altri portavoce nazionali e locali rappresentano oggi la vera e genuina faccia dei 5 stelle”.
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