Se la schiuma di Renzi diventa una zavorra per Pd e progressisti
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Se la schiuma di Renzi diventa una zavorra per Pd e progressisti

Al Lingotto di Torino è andato in scena un ex rottamatore rabbioso di fronte ad una platea di fan osananti e a Martina e Giachetti che hanno dimostrato di essere sue emanazioni

Renzi
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23 Febbraio 2019 - 11.05


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Al Lingotto di Torino è andato in scena il prepotente ritorno di Renzi. Un Renzi ferito, sanguinante e berciante per i guai giudiziari dei suoi genitori. Un Renzi che grida vendetta. Una vendetta da consumare in esclusiva, come al solito, all’interno del Pd. E quando, se non a pochi giorni dalle primarie?
Di fronte a 600 seguaci osannanti niente affatto diversi da quelli di Matteo Salvini, con la scusa di presentare il suo nuovo libro Matteo Renzi continua la sua personalissima, feroce campagna elettorale. A Torino ha fatto arrivare anche i due candidati alle primarie Martina e Giachetti, per confermare che sono due sue emanazioni, se mai qualcuno non l’avesse ancora capito.
Circa 20 mesi fa, la notte del 26 giugno del 2017, titolavamo “Renzi te ne devi andare” un articolo di David Grieco che esprimeva la rabbia di tanti per il gravissimo tracollo del Pd alle elezioni amministrative. L’articolo si chiudeva con un finale da incubo, un finale giornalisticamente apocalittico. Che dopo venti mesi è purtroppo diventato realtà.
Matteo Renzi non se ne è andato allora e non se ne è andato neppure quando se ne è andato. Negli ultimi 20 mesi ha continuato, dentro e fuori, a fare il buono, ma soprattutto il cattivo tempo nel Pd.
20 mesi fa, in Italia il sovranismo era un brutto neologismo poco praticato e non potevamo nemmeno immaginare di dover parlare di una violenza ondata di razzismo che in Italia non si era mai vista.
Soltanto 20 mesi fa.

Renzi, te ne devi andare

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Caro Renzi,
ora che la tua missione è compiuta, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver perso in modo devastante l’ennesima tornata elettorale, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo esserti impossessato del più grande partito della sinistra europea solo per sradicarlo e distruggerlo, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver lacerato il paese tentando di manipolare in modo rozzo e ignobile la nostra Costituzione, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo esserti compiaciuto di aver vinto elezioni (Europee e Regionali) in cui molti non sono andati a votare a causa tua, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver blindato il Pd con la tua cricca di figli di papà affaristi, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver ingannato giovani e vecchi che o scappano da questo paese o muoiono perché non hanno più i soldi per curarsi, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver salvato solo banche e aziende marce a spese dei contribuenti, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver pugnalato alle spalle tutti i tuoi compagni di partito, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo averci fatto subire l’onta di centinaia di avvisi di garanzia, arresti e processi a carico di dirigenti del partito che fu di Berlinguer, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo essere riuscito a dare credibilità e consistenza a un movimento politico grottesco come quello di Beppe Grillo, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver fatto rimpiangere Berlusconi e aver fatto accordi con il tuo a dir poco inquietante compaesano Verdini, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver resuscitato persino la Lega travolta dagli scandali, TE NE DEVI ANDARE.
Dopo aver definitivamente inquinato la Rai, TE NE DEVI ANDARE.
I motivi per cui TE NE DEVI ANDARE non si contano più. Ma ce n’è uno che è il più importante di tutti.
TE NE DEVI ANDARE e devi farlo subito perché se non te ne andrai l’Italia rischia di diventare, peggio di 70 anni fa, un paese fascista. E questo, gli italiani che hanno a cuore la democrazia non lo permetteranno. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere molto più alto della miseria politica, economica e culturale in cui ci hai fatto sprofondare.
Hai fatto abbastanza, Renzi.
ORA VATTENE.

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