Da Bettini appello a Zingaretti: "Andiamoci a riprendere il nostro popolo"

L'europarlamentare "eminenza grigia" degli ex Pci parla del nuovo segretario: "La sua prudenza a volte è eccessiva, ora deve essere pragmatico"

Zingaretti
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11 Marzo 2019 - 15.50


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Lui, Bettini, è stato per molti anni l’eminenza grigia prima dei Pd, poi dei Ds e – a sprazzi – del partito democratico.
E adesso, marginalizzato ai tempi di Renzi, con l’arrivo di Zingaretti molti pensano a lui come uno dei futuri consiglierei del segretario.
Nicola Zingaretti? “Non c’è persona a cui io abbia dedicato più tempo in tutta la mia vita”. Lo ha detto Goffredo Bettini.
Il nuovo segretario del Pd ha “una sensibilità interiore che gli fa capire prima tutti i movimenti delle persone intorno a lui: è come un gatto” e ha “una certa prudenza, talvolta eccessiva”, dice ancora l’europarlamentare del Pd.
“Ha voluto fare l’amministratore, per radicarsi nel mondo reale. Però non ha mai votato Renzi. Né gli ha chiesto nulla, è stato in minoranza tranquillo”, prosegue Bettini che poi dice: “Nicola deve essere pragmatico, aperto, inclusivo” e deve avere “una sola parola d’ordine: andiamoci a riprenderci il nostro popolo”. Per Bettini, “il nemico è Matteo Salvini”.
Secondo l’europarlamentare, il Pd deve essere “il motore di un campo che va anche oltre di noi”. Di Renzi, Bettini dice: “Nicola ha detto che è felice se resta. Se però se ne va non deve essere un nemico ma un alleato” perché “è il popolo della sinistra che lo vuole. Non bisogna creare conflittualità. Se fa un partito alleiamoci con lui domani”.

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