Lite Di Maio-Salvini: “apra i porti”, “tu pensa alle imprese”
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Lite Di Maio-Salvini: “apra i porti”, “tu pensa alle imprese”

È scontro al governo tra i due viceministri: "sul tema dei porti chiusi potrebbe anche aprirsi una crisi di governo"

Salvini e Di Maio
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15 Aprile 2019 - 14.47


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Di Maio e Salvini ormai sono ai ferri corti: se il leader dei cinque stelle attacca il suo collega vicepremier sul tema a lui più caro, quello dei porti chiusi, Salvini come un disco rotto non si smuove di un millimetro, pure con una nuova inchiesta sulle spalle: “i porti restano chiusi, di sicurezza mi occupo io. Di Maio pensi allo sviluppo economico”. 
“La Procura distrettuale della Repubblica di Catania”, ha detto Salvini, “mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo. Questa volta il fatto l’avrei commesso fra il 24 e il 30 gennaio scorsi. È la nave olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n’è fregata dell’alt e delle indicazioni del Governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico. Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c’è un procedimento penale nei miei confronti”, ha detto.
“Non so se ridere o altro, ma ai giudici che decideranno e ai colleghi ministri che vedo che in queste ore hanno qualche dubbio, dico che i porti italiani sono e rimangono chiusi ai trafficanti di esseri umani, agli spacciatori di droga, di morte e di armi e gli scafisti in Italia non ci arrivano. Possono processarmi altre 18 volte ma io, finché faccio il ministro, non cambio idea”, ha aggiunto Salvini.
“Rispetto il lavoro del ministro Di Maio”, ha proseguito, “ma non gli do lezioni su come risolvere le questioni aziendali o di lavoro. Di questioni di sicurezza me ne occupo io e credo di averlo fatto bene fino a ora. Sulla difesa dei confini e sulla lotta alla criminalità ogni consiglio è ben accetto ma ognuno faccia il suo. I porti restano chiusi, sigillati contro i trafficanti di essere umani. Se vogliono contestarmi lo facciano in Consiglio dei ministri, faremo una sana e franca discussione”.
“Non lo so” se ci sarà una crisi di Governo. “Io non cambio idea. Se qualcuno ha cambiato idea nel governo, nei Cinquestelle, me lo dica. I numeri ci danno ragione. Quest’anno abbiamo ridotto del 90% gli sbarchi, abbiamo ridotto di tantissimo i morti e i dispersi. Se qualcuno ha nostalgia degli sbarchi a centinaia di migliaia, dei porti aperti, avanti c’è spazio per tutti, accogliamo tutto il resto del mondo, ha trovato il ministro sbagliato: Salvini e la Lega dicono no”.
Lo scontro con i Cinque Stelle passa anche per le modalità con cui l’amministrazione di Virginia Raggi sta gestendo la capitale. “Se si votasse domani” per le elezioni comunali di Roma “non inviterei più a scegliere i 5 stelle”, ha detto Salvini. Quando ci furono le elezioni “avevo invitato romani a scegliere e provare il cambiamento. Dopo anni questo cambiamento non mi sembra molto diverso dal passato”, ha aggiunto, ricordando che “tanti altri romani si lamentano dell’immondizia, del traffico, dei mezzi pubblici che non funzionano, dei crateri nelle strade, della trascuratezza” della città. “Io da italiano spero che Roma sia più curata perché è la capitale ed è la nostra vetrina. Non ho in mente” nomi nuovi di sindaci o vicesindaci”.
“Spero che chi sia in comune faccia il massimo, io come ministro dell’Interno per Roma mi manca di mettermi il mantello di Batman. Io mi occupo di sicurezza non posso fare il netturbino, l’autista degli autobus, il manutentore delle metropolitane. Per questo c’è il Comune”, ha concluso.

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