Lui, alla disperazione, ha definito il Pd il partito di Bibbiano, alimentando la falsa idea di un partito che ruba i bambini e li dà in affido alle coppie gay.
Diffamazione vera e propria.
Il Pd è “definitivamente” indisponibile a una maggioranza alternativa in Parlamento in caso di crisi di governo. Lo ha ribadito il segretario Dem Nicola Zingaretti, ospite di Agorà Estate su Rai Tre.
In particolare, “non ci sono le condizioni per fare un governo con Di Maio”. E tuttavia l’elettorato pentastellato è “variegato: io ho il dovere etico e morale di capire perché alcuni elettori hanno lasciato il Pd e come riconquistarli”.
Zingaretti: no alle liti nel Pd
“Ho fatto un appello a tutti i dirigenti del Pd. Abbiamo tutti i cellulari, usiamoli per telefonarci e trovare le soluzioni e non per fare dei tweet uno contro l’altro. Un partito che litiga e che dà questa immagine è un partito che non è credibile. In un momento drammatico come questo bisogna dare delle soluzioni, un’alternativa al Paese di fronte a questo spettacolo. Ed è una sfida che stiamo vincendo. Ci vuole meno egocrazia e più democrazia, lo dico anche a me”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti ad Agorà Estate su Rai Tre parlando delle polemiche nel partito: l’ultima sul discorso di Matteo Renzi al Senato sul Russiagate, poi annullato. “Lui ha fatto questa scelta, che non ho capito, ma andiamo avanti…”.
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